Da marzo si è insediata la delegazione che rappresentata la diocesi al Convegno ecclesiale di Verona. Ne fanno parte don Bernardo Pantini (delegato vescovile per il Convegno), Silvia Mancini, don Adriano Moro, Paolo Nepi, don Marcello Colcelli, Massimo Rossi, suor Anna Rita Spaccini. Abbiamo parlato con Silvia Mancini che fa parte del gruppo.Come si è mossa la delegazione in questi mesi?«La delegazione ha cercato innanzitutto di creare comunione al suo interno e di porsi, poi, in ascolto di quanto la diocesi desiderava esprimere in vista del Convegno Ecclesiale».I primi passi?«Inizialmente abbiamo esaminato la traccia di riflessione diffusa dal Comitato preparatorio; consapevoli dell’importanza di tale documento, ma anche di una certa sua complessità, abbiamo ritenuto opportuno proporne una mediazione per le nostre comunità parrocchiali. Ne è nato un fascicolo che non intende affatto sostituire la traccia, ma ne presenta le linee essenziali, integrandole con suggerimenti ed iniziative della nostra Chiesa locale. I delegati si sono, inoltre, resi disponibili a recarsi nei Vicariati o nelle Parrocchie che ne hanno fatto richiesta, per aiutare le comunità a riflettere sulle tematiche relative al Convegno.Quali sono gli obiettivi della delegazione?«Lo scopo principale di questo gruppo di lavoro sia quello di “leggere” ed armonizzare l’esistente, valorizzandolo ed arricchendolo di iniziative per sensibilizzare la nostra Chiesa diocesana a questo importante momento ecclesiale. Tutto questo, però, senza mai perdere l’aggancio con la pastorale ordinaria».Quali saranno le prossime tappe in vista di ottobre?«Il prossimo appuntamento è, senz’altro l’assemblea diocesana che si terrà il 17 giugno. Nel tema si evoca efficacemente la sintesi tra le due linee sottese al Convegno, una più pastorale e di respiro missionario, l’altra più culturale, che tende all’edificazione di una coscienza personale e storica dei cristiani che incida nel vissuto del mondo».Quale ruolo avrà l’assemblea diocesana nell’itinerario della delegazione?«I delegati si porranno in ascolto di quanto emergerà nell’assemblea: vi confluiranno, infatti, tutte le esperienze significative delle comunità parrocchiali e delle varie realtà ecclesiali, le domande, le proposte, i suggerimenti di tutto il popolo di Dio, nella diversità dei ruoli e delle responsabilità. E’ un patrimonio prezioso per chi deve rappresentare a livello nazionale la Chiesa di Arezzo – Cortona – Sansepolcro».