Tutti noi abbiamo ricevuto il Battesimo quando eravamo ancora piccoli. Sono stati i nostri genitori che hanno chiesto per noi questo dono alla Chiesa, perché la grazia fosse in noi fin dall’inizio della nostra vita e potessimo così crescere con Gesù dentro di noi. Prima di salire al cielo Gesù lasciò agli apostoli una consegna: «Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo». Gli Apostoli cominciarono a predicare e, a quanti accoglievano la loro parola, comunicavano con il Battesimo il dono della salvezza portata da Gesù.Il Battesimo è il sacramento che ci fa creature nuove, con esso avviene in noi una nuova nascita. Nell’unico Battesimo tutti i cristiani sono uniti a Gesù, di conseguenza scorre in tutti la stessa vita di Gesù, che ci fa figli di Dio e fratelli tra noi, così che ogni cristiano si trova inserito in una grande famiglia, la Chiesa. II Battesimo non è un fatto privato, perché ci rende membra vive del corpo di Cristo: ci fa Chiesa. Dice in sintesi il Catechismo: «Il Battesimo è come una nuova nascita, nel segno dell’acqua e nella potenza dello Spirito Santo. Fa entrare gli uomini nella famiglia di Dio e li unisce gli uni agli altri con un vincolo d’amore che fa di loro un solo popolo. È il nuovo popolo di Dio: la Chiesa».La preparazione del Battesimo ha avuto una piccola svolta nella parrocchia di Santa Maria in Gradi ad Arezzo a seguito di un progetto della Pastorale Familiare in cui si rifletteva l’importanza del contributo che gli sposi possono dare alla vita parrocchiale. Nel 2001 il parroco ci aveva chiesto di affiancarlo nella conoscenza e preparazione dei genitori intenzionati a battezzare il proprio bambino. Il nostro «sì» iniziale è stato un credere che ciò che veniva chiesto era per noi la volontà di Dio.Il parroco ha pensato di modificare nel seguente modo i due incontri che già da tre anni si svolgevano in casa della famiglia che chiedeva il Sacramento per il proprio figlio: il primo condotto dalla coppia della parrocchia, il secondo guidato dal sacerdote e incentrato sul rito. II nostro coinvolgimento rispondeva all’intenzione e al desiderio di valorizzare il senso di paternità e maternità responsabile della coppia nei confronti delle famiglie, di far prendere coscienza ai genitori, attraverso la presenza di una coppia della parrocchia, che la Chiesa non è solo il sacerdote, ma la comunità intera, di aiutare i genitori ad accompagnare il figlio fino all’età del catechismo attraverso incontri programmati due volte all’anno in occasione della festa del Battesimo di Gesù e della Domenica in Albis.Da parte nostra sembrava che se volevamo, dopo il Battesimo, mantenere un rapporto duraturo coni genitori, dovevamo rimanere in contatto con loro con una certa regolarità (telefonate, incontri occasionali, condivisione). In quanto coppia, avremmo quindi coltivato il rapporto di amicizia con le famiglie che lo desideravano e avremmo sempre più cercato di essere «chiesa» nella Chiesa. Al momento della proposta eravamo coscienti che avremmo incontrato genitori a noi sconosciuti e anche persone con situazioni familiari diverse, conviventi o coppie formate da persone divorziate o separate. Per noi era importante che gli incontri si tenessero nella loro abitazione: era la Chiesa che andava nella loro casa.Quest’anno in occasione del Battesimo di Gesù ci siamo ritrovati con quindici coppie, erano presenti anche quelle che avevano battezzato i bambini gli anni precedenti. Quel giorno abbiamo ricordato che la scelta di battezzare il proprio figlio comportava la loro responsabilità nel crescere cristianamente i loro bambini. Forti di questa esperienza, stiamo pensando ad una nuova proposta da fare a queste coppie: incontrarsi una volta ogni due mesi per approfondire argomenti che aiutino i genitori a portare i bambini all’età del catechismo con una conoscenza maggiore del Vangelo. In prospettiva ci sono sei anni di incontri, ognuno dei quali con circa 4-5 riunioni. Fra i temi: Dio Amore, il rapporto tra Dio e l’uomo, «Chi è Gesù per noi», l’opera compiuta da Gesù in noi, La preghiera fonte di Comunione, e la Chiesa. Vorremmo parlare ai genitori con un linguaggio adatto anche ai bambini e questa modalità ci potrebbe aiutare a raggiungere l’obiettivo di far sì che la coppia assieme ai figli possa vivere gli argomenti trattati. Adelmo e Maristella Angioloni