Nella città in cui il volontariato è molto diffuso, è nato anche il gemellaggio della pace quando sul palco, per ritirare la «Goccia d’oro», è salita la delegazione di Rondine – Cittadella della pace. E’ stato il presidente, Franco Vaccari, a lanciare l’idea al sindaco di Rapolano, mentre tre giovani, in rappresentanza di tutti gli ospiti dello studentato internazionale, hanno risposto alle domande dei conduttori della serata (Roberto Amen e Paolo Bernardi, giornalisti Rai) sul significato della comprensione tra tutti i popoli e sulla necessità di superare odi e discordie.Altre emozioni quando sul palco è salita Maddalena Santoro, la sorella di don Andrea, il sacerdote romano, che la Chiesa vorrebbe santo, ucciso da un fanatico musulmano mentre pregava nella sua piccola chiesa di missione in Turchia. La sorella di don Andrea ha ricevuto la «Goccia d’oro» alla memoria del fratello proprio dalle mani di un musulmano, l’ambasciatore Mario Scialoja, rappresentante in Italia della Lega musulmana mondiale, anche lui premiato come convinto assertore del rispetto e del dialogo tra tutte le religioni.Incorniciate tra i simpatici siparietti delle «matite colorate» il coro romano della Basilica di Santa Croce in Gerusalemme composto tutto di bambini, ambasciatori canori del progetto Cammini d’Europa, che sotto la direzione del maestro Germano Neri hanno anche presentato il loro spettacolo. Infine, le «Gocce d’oro» sono state consegnate, oltre che a due volontari rapolanesi, anche alla rubrica di RaiUno A sua immagine, all’associazione premio Claudio Accardi, all’ospedale Sacra Famiglia di Nazareth in Palestina dove lavorano insieme operatori sanitari cristiani, ebrei e musulmani e alla Custodia di Terrasanta. E’ stato lo stesso custode, padre Pierbattista Pizzaballa, a ricevere la «Goccia d’oro» dalle mani del Vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, monsignor Gualtiero Bassetti, nel segno di Francesco d’Assisi che per primo cercò di far dialogare cristianesimo e islam. Accanto al Vescovo, il parroco di Rapolano, don Giuseppe Bruni, che ogni anno è in prima linea per la riuscita della manifestazione.Alla fine tutti a cena per le vie del paese, secondo lo stile semplice e conviviale della «Goccia d’oro», per dire a quanti si impegnano nel volontariato o sostengono le sue ragioni ideali in tutte le parti del mondo, alla maniera antica delle Misericordie toscane: «Dio te ne renda merito».