All’inizio dell’estate, il Vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro lancia il suo personale appello a trasformare le prossime settimane in un periodo di ferie “intelligenti”. «Il riposo dallo studio e dal lavoro è un momento prezioso. Esso è un baluardo contro la bramosia del fare e il carrierismo. Si tratta di un’esperienza che consente di toccare con mano le opere di Dio, dalla Creazione alla Redenzione, e di rendere grazie al Signore per la nostra vita». L’idea di vacanze che suggerisce monsignor Bassetti è chiara. «Le ferie sono un tempo propizio da dedicare alla famiglia, ai parenti e agli amici, ma anche alla riflessione e al silenzio per favorire la crescita interiore».Invece, anche nell’aretino sembra prevalere un’altra concezione. «E’ quella delle vacanze intense come libertà assoluta o come periodo di evasione in cui tutto è permesso», spiega il Vescovo. Un punto di vista da cui monsignor Bassetti mette in guardia. «Quando l’unico obiettivo delle vacanze è il piacere personale, ogni comportamento può apparire lecito e ogni scelta giustificabile». Il pensiero del Vescovo va ai fatti che nella provincia hanno segnato il recente passato e gli scorsi anni. «Non posso dimenticare avventure sregolate, turismo sessuale in paesi dove anche i minorenni sono vittime della prostituzione, sfide in automobile o in motocicletta, abusi di sostanze stupefacenti e alcool che si sono portati dietro drammi personali o familiari e talvolta anche lutti». Da qui il monito di monsignor Bassetti. «Se il riposo diventa sinonimo di esagerazione e sfrenatezza, anche la vita perde il suo valore e può essere messa a repentaglio in ogni frangente pur di provare l’ebbrezza di un attimo». Invece, spiega il Vescovo, «la vacanza deve essere un’occasione per rientrare in se stessi e per riappropriarsi delle relazioni a misura d’uomo che la frenesia del quotidiano può aver allentato». Il Vescovo rivolge un messaggio particolare ai giovani. «Siete la speranza del mondo: non lasciatevi ingannare da proposte che svaniscono in un batter d’occhio e che mettono in pericolo la vostra vita».Infine, monsignor Bassetti invia una parola alle famiglie colpite dalle tragedie degli ultimi giorni e a quelle ancora segnate dal dolore per episodi avvenuti in passato. «Piango con voi la scomparsa dei vostri cari, ma desidero aprire i vostri e nostri orizzonti alla consolazione della fede e della speranza cristiana dicendovi i nostri morti sono nelle mani di Padre e nessun tormento può più colpirli».Giacomo Gambassi