Arezzo - Cortona - Sansepolcro

La musica sacra torna in duomo con il debutto del nuovo organo

E’ stato ribattezzato «Note sul duomo» il calendario di eventi inaugurali che faranno alzare il sipario sul grande strumento che domina le navate. Si comincia martedì 5 dicembre con la presentazione della pubblicazione celebrativa curata da Serena Nocentini che ha lo stesso titolo dell’iniziativa. L’incontro è in programma alle 11 nel salone del palazzo vescovile di Arezzo. Giovedì 7 dicembre, invece, è previsto il primo dei due concerti del debutto: alle 21 nella cattedrale si siederà davanti alla tastiera Jennifer Bate. L’altro concerto è fissato per venerdì 22 dicembre, sempre alle 21, quando si esibirà Francesco Corti.Il nuovo organo (nella foto grande) è a sistema meccanico per la trasmissione delle note ed è stato costruito secondo la tecnica degli organi antichi. Conta 1720 canne e 26 registri. E’ stato ideato e realizzato dalla ditta «Pinchi» di Foligno seguendo un progetto che, nel rispetto dei principi della meccanica tradizionale, si avvicina nella forma estetica alle sensibilità del nostro tempo. Al primo impatto lo strumento può sembrare di non facile lettura e comprensione, ma dopo un’attenta osservazione si può rilevare un insieme di simboli che aiutano a comprendere in modo pieno la sua funzione e l’armonizzazione delle sue parti.Lo strumento è stato anche arricchito di un’opera d’arte, «l’albero della vita», una fusione in bronzo eseguita in forme moderne che, in un connubio armonico, si inserisce e fa un tutt’uno con l’organo stesso. La collocazione, suggerita dalla Soprintendenza per i Beni Culturali, è stata individuata al centro della quarta campata della navata destra del duomo, di fronte al grande organo vasariano (nella foto piccola). La contrapposizione visiva tra l’antico e il nuovo organo costituisce un riferimento comparativo e storico di immediata percezione. La Commissione diocesana di arte sacra si è incontrata più volte, confrontandosi sul progetto iniziale e sulle successive rielaborazioni fino alla stesura finale, in collaborazione dell’Ufficio diocesano della Liturgia e della Musica Sacra e con il sostegno del Capitolo della Cattedrale oltre che con la Soprintendenza, ascoltando anche pareri e suggerimenti di esperti e appassionati della musica sacra e del suo strumento privilegiato qual è l’organo. E’ stata preziosa la disponibilità del maestro Giordano Giustarini nell’accompagnare tutto l’iter dell’iniziativa; utilissima la sua competenza soprattutto per la disposizione fonica.Lo strumento è stato realizzato grazie alla collaborazione di Banca Etruria che ha sostenuto anche il ciclo di appuntamenti inaugurali promossi dall’Opera del duomo e delle chiese monumentali di Arezzo. L’organo che nelle prossime settimane accompagnerà anche le celebrazioni del duomo sarà capace di suscitare una sensibilità ed un impegno nuovo per il canto liturgico.