Aveva 80 anni. Il funerale è stato celebrato nella Cappella della casa di riposo di Gargonza. Ecco un ricordo di tre compagni di seminario, don Florido, don Francesco e don Otello.Carissimo è proprio vero che la morte non guarda in faccia nessuno. Di noi quattro rimasti ancora in vita, di noi che da quel lontano ottobre 1933 abbiamo condiviso i 12 anni di vita di seminario e poi 61 anni di vita sacerdotale, eri tu, il meno anziano, che ci ha visibilmente lasciato per andare nella casa del Padre. Il coro che canta la liturgia del Cielo si è arricchito certamente della tua voce, mentre la nostra diocesi, la zona del Senese, che tanti bravi sacerdoti ha dato in passato alla nostra Chiesa aretina, si è fatta più povera di un sacerdote, che fedelmente, con fede semplice e sincera, con generoso amore, ha offerto la sua persona al Cristo. Eravamo soliti, ogni anno, nel periodo estivo, incontrarci per celebrare insieme l’anniversario della nostra ordinazione sacerdotale, raccontarci le nostre cose, confidarci le gioie e le difficoltà. Sempre ti abbiamo trovato contento di essere prete, contento di spendere la tua vita nel ministero pastorale, di condividere, da pastore buono, le gioie e le sofferenze del popolo affidato alle tue cure. Del resto non potevamo trovarti diverso, perché ti eri ben preparato durante gli anni di seminario. Facesti bene i tuoi studi, dotato com’eri di intelligenza pronta e di volontà capace di impegno. Di natura docile sapevi mantenerti in armonia con tutti. Una tua dote soprattutto ricordiamo, dote rimasta come nota caratteristica della tua vita: la capacità di evitare sia facili e vuoti entusiasmi, sia scoraggiate decisioni. Sapevi mantenere costanza e fedeltà nella quotidianità ordinaria. Caro don Donato, ricordiamo sempre con gioia la celebrazione solenne delle nostre nozze d’oro a Farnetella, dove la popolazione ci manifestò tanto affetto. Quest’anno, per circostanze diverse, non c’eravamo potuti incontrare per la consueta fraterna concelebrazione. Ci siamo riuniti, sempre nella chiesa di Armaiolo, insieme al Vescovo, il motivo era diverso. Ci hanno accolto le solite campane, ma non avevano il suono della festa. In chiesa, era presente anche la tua cara sorella e la tua nipote, che sempre ti hanno accompagnato con il loro affetto e la continua premura.don Florido, don Francesco e don Otello