Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Il Natale non è una festa laica.

Ognuno ha una misura personale relativamente al bisogno, quindi al consumo. Non starò a dire, perciò, che occorre limitarci, noi della società del benessere, in favore dei più poveri: sono in molti a ricordarcelo. Del resto, le associazioni di volontariato che assistono i bisognosi, di qualunque genere, hanno giustamente imparato ad inserirsi in questo giro di consumi ed offrono i loro prodotti, così che i soldi spesi abbiano buon fine. Né voglio parlare dei negozi che presentano al meglio la loro merce con dovizia di scintillii. Ed è giusto che la città offra un volto più lieto. Ma, detto ciò, c’è proprio bisogno di un surplus di illuminazione per ogni dove con conseguente notevole spreco di energia? Di una gara per le decorazioni natalizie che sembrano invitare tutti ad uniformarsi alle modalità della festa laica? La tv ci ricorda puntualmente cosa e quanto compreremo, mangeremo, berremo, quanto spenderemo, dove andremo, ci invita «fuori». Tra le luci, a comprare, perché almeno in questo periodo il giro dei soldi dia una boccata di ossigeno ai produttori e ai venditori. E perché i bambini imparino che non c’è Natale, e nessun’altra festa, senza regali e si preparino a perpetuare la tradizione. In ultimo vorrei ricordare che non si può essere felici per forza allo stesso modo: anche per la felicità ognuno ha la sua misura.Giuliana Maggini