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Bucine tende la mano al «popolo del deserto»

Fra i sodalizi c’è anche quello per aiutare il «popolo del deserto», cioè il Saharawi. Nei giorni scorsi abbiamo incontrato il sindaco Sauro Testi reduce da una spedizione nel Nord Africa dove ha guidato la delegazione del progetto valdarnese per l’aiuto a quella popolazione. Perché ancora il Saharawi? La risposta del primo cittadino è stata precisa: «Perché dopo 31 anni questo popolo è ancora esule, confinato in 4 tendopoli nel deserto in quanto la sua terra, bella, ricca, con sbocco sull’Atlanticom è stata occupata dal Marocco che non fa alcuna concessione. La sopravvivenza è al limite e il nostro volontariato permette di fornire aiuti. Sono, infatti, 121 le famiglie italiane gemellate con le famiglie saharawiane. Abbiamo realizzato scuole per bambini e donne. Ogni anno vediamo i progressi fatti grazie ai nostri aiuti e per chi volesse unirsi alla prossima missione è certamente bene accetto, e pur nelle loro difficoltà l’accoglienza riserbata è totale. Le famiglie che riescono a reperire i mezzi necessari fanno studiare all’estero i figli sino alla laurea: in questo modo nel deserto rimangono le donne e gli anziani. Ora nei territori occupati c’è tensione e il popolo spera di poter tornare dove ha vissuto per secoli».Gaby Oppi Ferretti