Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Il presepe battesimale di Policiano

I Vangeli, infatti, parlano del battesimo di Gesù avvenuto nell’acqua del fiume Giordano e per opera di Giovanni Battista. Qui, invece, è Giuseppe stesso che battezza Gesù alla sua nascita». Oltre a questo “anomalia” vi è dell’altro particolare che non può sfuggire all’osservatore. «Invece di vedere pastori, greggi e tanti personaggi che popolano simbolicamente i presepi tradizionali, vi troviamo di fronte, a partire dalla Sacra famiglia, la statua di Gesù Risorto, e, nel lato sinistro, Gesù Crocefisso. Al centro di tutto vi è poi l’altare, e quasi nascosto, sotto la croce, l’ambone col simbolo dei sette doni dello Spirito Santo». Che significato può avere questo? «C’è un filo logico che lega e unisce la nascita di Gesù con la sua morte-risurrezione-eucaristia -Parola di Dio e Spirito Santo – afferma padre Giuseppe – .Che Gesù sia battezzato da Giuseppe può essere considerato un espediente utilizzato da don Angelo per attirare l’attenzione sul sacramento del battesimo. Quel battesimo che tutti noi abbiamo ricevuto, e sul quale, quest’anno, seguendo il Piano pastorale diocesano, la lettera di San Paolo ai romani ci fa riflettere. Il sacramento del battesimo – ci spiega San Paolo – c’immerge nel mistero pasquale della morte- risurrezione di Gesù. Il mistero dell’Amore salvifico di Dio per l’uomo. Così ognuno di noi, grazie al battesimo, è chiamato a vivere sin d’ora la vita dei risorti, dei rinati in Cristo. Pertanto la risurrezione non è soltanto un fatto che accadrà dopo la nostra morte. Già sin d’ora, infatti, c’è dato, grazie al battesimo che ci ha unito vitalmente al Cristo risorto, la possibilità di vivere da rigenerati. La risurrezione finale di Gesù non sarà altro che porre un sigillo di verità al modello di vita nuova che egli ha interpretato e indicato ai suoi discepoli di tutti i tempi. Sull’altare, infatti, dietro il Risorto, è riportato il logos che fu stemma dell’Anno Santo 2000: Cristo, ieri, oggi, sempre. L’eucaristia, riattualizzando sull’altare il mistero della morte-risurrezione di Gesù, ci offre le energie della grazia divina affinché possiamo vivere, anche noi, da risorti la nostra avventura terrena in tutte le sue sfaccettature».