Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Quattro nuovi diaconi per la diocesi di Arezzo

Venticinque anni fa l’ordine del diaconato veniva ripristinato nella sua forma permanente per la allora diocesi di Arezzo su decisione del Vescovo monsignor Giovanni Telesforo Cioli, intenzionato a dare anche in questo attuazione al rinnovamento promosso dal Concilio Vaticano II. Fu proprio il Vescovo in persona a curare la preparazione dei primi tre candidati, poi da lui ordinati il 19 giugno 1982.Nei cinque lustri trascorsi da quella data la diocesi ha assunto la nuova configurazione comprendente anche Cortona e Sansepolcro, e il numero e la presenza pastorale dei diaconi sono gradatamente cresciuti, soprattutto con l’attuale Vescovo monsignor Gualtiero Bassetti. Attualmente i diaconi sono 23, la loro età media è la più bassa della Toscana ed esercitano il ministero sia nella parrocchie che con incarichi a livello diocesano.Gli ultimi quattro sono stati ordinati domenica 14 gennaio nella Cattedrale aretina, gremita di clero e popolo come nella grandi occasioni. Nella navata centrale era stata posta l’urna con il corpo del Beato Gregorio X, poiché in quel giorno si concludevano anche le annuali celebrazioni promosse in sua memoria; il Beato, dalla giovinezza fino alla sua elezione a Pontefice, servì la Chiesa proprio come diacono.Ad essere ordinati sono stati Secondino Audenino, Federico Daveri, Domenico Miulli e Giuseppe Ranieri; tutti coniugati e con figli, tre impegnati ancora nel mondo del lavoro, con età compresa fra i 35 e 67 anni; il Vescovo, oltre che al servizio parrocchiale, ha destinato alcuni di loro anche alla pastorale carceraria, all’impegno diocesano per la formazione liturgica, alla promozione del dialogo interreligioso.Nella omelia della S.Messa di ordinazione è stato proclamato il Vangelo dell’inizio dei segni a Cana di Galilea, e il Vescovo ha indicato ai diaconi il ruolo della Madre di Gesù che, con la propria fede, prepara la strada al Figlio. Altrettanto sono chiamati a fare, per la loro parte, i diaconi, affinché all’interno della comunità cristiana vengano superati la stanchezza e la sfiducia e rinasca sempre di nuovo la capacità di «fare festa» per il Signore. Come i servi a Cana di Galilea, nella pronta obbedienza alla volontà del Signore, i diaconi sono chiamati a non prendere mai le distanze dall’umanità, ma ad essere pienamente solidali con il genere umano bisognoso di salvezza; questo si esprime anche nella loro forma concreta di vita, che è di tipo laicale, sebbene l’ordinazione sacra li costituisca membri del clero.