La violenza come soluzione dei problemi è inaccettabile ed è indegna dell’uomo. Essa è; una menzogna e distrugge ciò che sostiene di difendere: la dignità, la vita e la libertà degli esseri umani.Con queste parole il Vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, monsignor Gualtiero Bassetti, presenta la «Giornata per i missionari uccisi» che viene celebrata sabato 24 marzo.Nel 2006 sono stati 24 gli operatori pastorali chi hanno perso la vita in modo violento. Tre sono italiani: don Andrea Santoro, della diocesi di Roma, assassinato in Turchia mentre era raccolto in preghiera; monsignor Bruno Baldacci, 63 anni, sacerdote della diocesi di La Spezia impegnato in Brasile nella lotta alla tossicodipendenza e alla povertà, trovato morto nella sua parrocchia con segni di percosse; suor Leonella Sgorbati, 66 anni, missionaria della Consolata, uccisa in Somalia mentre andava nell’ospedale in cui prestava servizio. A loro si aggiungono i «militi ignoti» della fede che in ogni angolo del pianeta soffrono e pagano con la vita la loro testimonianza.Giovanni Paolo II li aveva definiti i «martiri» di oggi. Sono le donne e gli uomini morti per la diffusione del Vangelo e al servizio dei più poveri che hanno consacrato la loro vita per il dialogo. «Il vocabolo “martire” può far pensare ad una nuova crociata – spiega monsignor Bassetti – Invece, il sacrificio dei missionari è un forte appello alla riconciliazione e ad una fraternità che non conosce frontiere».Dal 2000 allo scorso anno sono stati 183 i missionari che hanno perso la vita nelle terre in cui operavano. «Di fronte a un mondo che ha sempre più paura del futuro – afferma il Vescovo – i missionari uccisi ci invitano a essere più forti nella fede, a credere che una nuova umanità è possibile, a sperare in un domani migliore».Per ricordare i testimoni di Cristo uccisi in terre lontane la diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro ha deciso di promuovere una veglia di preghiera che si terrà sabato 24 marzo alle 21 nel santuario francescano della Verna. La scelta del luogo non è casuale: sul monte del Casentino Francesco ha ricevuto le stimmate e il santuario ospita questo fine settimana il ritiro dei giovani della diocesi in preparazione alla Pasqua. La veglia promossa dal Centro missionario diocesano insieme al Centro di pastorale giovanile sarà presieduta del Vescovo.Comunque tutte le parrocchie sono invitate a celebrare la «Giornata per i missionari uccisi». Nelle chiese potrà essere collocata una grande croce sormontata da un drappo rosso e vicino un ramo di ulivo con i nomi dei missionari assassinati lo scorso anno. Inoltre, tutti sono chiamati al digiuno per unirsi più strettamente ai missionari e ai poveri del mondo. Le offerte del digiuno possono essere inviate alle Pontificie Opere Missionarie che le destinerà alla comunità cristiana del Libano colpita nel 2006 dalla guerra. In ogni modo l’invito è di vivere intensamente non solo la giornata del 24 marzo ma tutta la quarta settimana di Quaresima. Il cammino spirituale della settimana può essere accompagnato da alcuni gesti concreti come la visita a un luogo di sofferenza (ospedali, case di riposo, carcere, malati), la donazione del proprio sangue o l’accoglienza di una persona bisognosa o straniera nella propria casa.di Giacomo Gambassi