Si è costituito nei giorni scorsi ad Arezzo il comitato «Viva Maria», presieduto da Luca Salvadori, che ha come obiettivo la promozione della conoscenza dell’omonima insorgenza popolare, la quale ebbe il suo epicentro ad Arezzo nel biennio 1799 – 1800 e fece sentire la propria influenza su larga parte dell’Italia centrale. Il Comitato si ripropone di fare conoscere – in primo luogo agli aretini – un episodio importante della loro storia locale, spesso ignorato e mistificato da una parte della storiografia – attraverso l’organizzazione di convegni, conferenze, il patrocinio alla pubblicazione di studi e saggi ma anche grazie ad una rievocazione annuale dell’avvenimento.Che una simile opera sia necessita lo dimostra del resto proprio un articolo pubblicato sul quotidiano «La Repubblica» dell’11 aprile in cui i moti del «Viva Maria» vengono definiti «armate Sanfediste che alla fine del settecento si macchiarono di atroci violenze ai danni degli ebrei aretini, prima scacciati dalla loro comunità di Monte San Savino, poi perseguitati a Siena e uccisi nella sinagoga devastata». Un’informazione storica si dimostra incompleta, poiché esistono documenti certi della Suprema Deputazione aretina che invita a non commettere atti di violenza contro le persone, tanto più contro gli ebrei.Ed è proprio una rievocazione il primo impegno pubblico che si è assunto il neo Comitato, che sta preparando per domenica 6 maggio un corteo storico – in costume settecenteschi – che attraverserà alcune delle strade principali del centro storico di Arezzo ricostruendo, anche attraverso la rappresentazione recitata di alcune scene, alcuni degli episodi più significativi dell’Insorgenza, cercando di illustrare le ragioni degli insorgenti e quelle dei loro avversari francesi e giacobini.Per preparare al meglio l’iniziativa e per cercare di rendere partecipe la cittadinanza di una manifestazione che riporta alla mente un episodio storico che vide protagonisti i nostri predecessori, il comitato inizierà a distribuire già dai prossimi giorni bandiere e foulards appositamente realizzati, con al centro l’effige della Madonna, ispiratrice dell’insurrezione (non dimentichiamo che uno dei tanti motivi che spinse gli aretini a ribellarsi alla presenza dei francesi fu proprio la notizia del suo imminente trasferimento a Firenze, ad opera degli occupanti francesi, in quanto da loro considerata una «pericolosa» presenza), affinché chi vorrà possa portare ed esporre nella propria abitazione un autentico simbolo di aretinità.La notizia della costituzione del Comitato e dell’organizzazione della rievocazione del 6 maggio ha subito attraversato i confini della città arrivando ad interessare anche un’emittente di livello nazionale; infatti Rete 4 sta preparando un servizio sull’attività del sodalizio – comprese le prove della sfilata – che verrà trasmessa venerdì 27 aprile attorno alle ore 11. Un’occasione dunque che il comitato «Viva Maria» offre per fare conoscere meglio Arezzo e la sua storia. di Fabio Giannini