Nella Sala dei Grandi della Provincia si è svolto il convegno internazionale, organizzato dal circolo «Verso l’Europa» e dal suo presidente Donato Palarchi, in occasione del 50° anniversario della firma dei Trattati di Roma, dal titolo «L’Europa realtà e speranza». La prima relazione è stata quella di Giovanni Basagni, noto industriale aretino, che ha parlato dell’integrazione europea e delle nuove frontiere dello sviluppo. Si è soffermato sul ruolo delle piccole imprese, sul loro peso economico, sulla loro presenza che si consolida specie nell’Est europeo, ma anche dei problemi che pongono le piccole dimensioni e la difficoltà ad espandersi in ambiente internazionale per problemi attinenti al finanziamento e all’accesso all’informazione . Ha rilevato inoltre i gravi ritardi infrastrutturali – rete viaria e portuale – e di una rete bancaria consolidata che «offra i necessari supporti finanziari alle imprese».Altrettanto ricca la relazione di Silvio Fagiolo, ambasciatore d’Italia, docente di relazioni internazionali presso la Luiss. Per lui l’Europa di oggi impedisce il ritorno all’indietro e che da entità economica si trasforma sempre più in entità politica che significa pace – tra Francia e Germania, tra Germania e Polonia – e stabilità. «L’idea di ricorrere alle armi è contro lo spirito dell’uomo europeo, è ormai obsoleta come risolvere con un duello questioni individuali».In serata, preceduto dagli indirizzi di Palarchi: che ha ricordato che «bisogna ritrovare la forza ideale e la speranza di entrare in un nuovo futuro» e di Gerardo Bianco che ha invitato ad «avere coscienza del passato per le scelte che dovremmo compiere» suggerendo di «passare dall’Europa dei trattati all’Europa costituzionale» e, rivolto ai giovani «abbiate a cuore l’idea d’Europa», è intervenuto Vincenzo Cappelletti, presidente della società europea di cultura (nella foto), che ha ricordato il legame tra politica e cultura e la patria come essenza e sistema di valori connessi con geografia e politica. Poi ha citato Tommaso d’Arezzo e la scoperta della lettera a Diogneto. «In quella lettera si afferma quello che è il valore costitutivo della società europea, il Logos, il pensiero. L’Europa – ha concluso – è la civiltà del pensiero, la civiltà della ragione». Poi nella sala comunale è stata donata al professor Cappelletti, dal circolo «Verso l’Europa» e dalla città intera un’artistica riproduzione del Crocifisso del Cimabue della ditta Nofri preziosi. L’indomani, nella basilica di S. Francesco ad Arezzo, si è tenuta la solenne celebrazione liturgica presieduta da padre Martin Linner, del pontificio Istituto Teutonico di Roma e concelebrata da altri sacerdoti europei.Roberto Giusti