Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Cortona ritrova il reliquiario e il tempietto della S. Croce

La chiesa di San Francesco, balzata l’anno scorso alla ribalta della cronaca per il restauro dell’imponente struttura duecentesca, progettata e realizzata da frate Elia Coppi, fa oggi parlare di sé per il restauro di due gioielli della devozione e dell’arte contenuti al suo interno: il reliquiario della Croce Santa e il tempietto che lo contiene.Il reliquiario è costituito da una tavoletta d’avorio di forma rettangolare, lavorata e figurata nelle due facce. Sulla faccia anteriore, dove è visibile una croce in metallo filigranato, si trovano incastrati alcuni frammenti del legno della Croce. Il tutto è ornato da varie figure di santi. Nella faccia posteriore sono incise due iscrizioni in greco, preziose per la storia del reliquiario. Il prezioso cimelio risale al decimo secolo ed ha un speciale importanza sia per l’accuratezza dell’esecuzione, sia per la sua singolarità. Fu portato a Cortona da frate Elia che l’aveva ricevuto in dono, nel 1244, dall’imperatore di Costantinopoli Baldovino, presso il quale era stato inviato come ambasciatore di pace da Federico II. Divenuta oggetto di profonda devozione, la reliquia della Croce Santa, veniva esposta alla venerazione dei fedeli in particolari circostanze dell’anno, finchè la comunità cortonese non avvertì l’esigenza di arricchire il reliquiario con un tempietto, la cui esecuzione fu commissionata in momenti successivi a tre diversi artisti: il perugino Cesarino di Valeriano, il cortonese Girolamo Palei, il romano Paolo Tornieri. Tra dilazioni, inadempienze e contenziosi legali, il lavoro conobbe una vicenda lunga e complessa che si protrasse fino al 1592. Ma solo nel 1619, con un ultimo intervento di Bernardino Radi, il tempietto, in trionfante stile barocco, vide finalmente il suo completamento e poté accogliere il reliquiario della Santa Croce.Il restauro delle due opere ha richiesto un intervento assai complesso, durato alcuni anni, impostato e portato avanti con un’ampia articolazione delle ricerche e delle indagini preliminari al restauro, proprio in considerazione dei delicati problemi posti dai due manufatti, per i quali era necessario individuare tecnologie risolutive. L’intervento sul tempietto venne avviato dal Rotary Club Cortona-Valdichiana nel 2004 con saggi condotti su alcune statuette che lo compongono, dai quali si trassero preziose indicazioni sui materiali e le tecnologie utilizzati. Successivamente, sulla scorta dei risultati emersi nella fase diagnostica, il Comune di Cortona ha provveduto al restauro del tempietto, operazione risultata assai complessa e onerosa.Da parte sua, la Soprintendenza di Arezzo, con il proprio personale, restaurava il reliquiario, la tavoletta bizantina in avorio del nono secolo, contenente la reliquia della Santa Croce, e la cornice in argento di gusto barocco che la incastona. I risultati ottenuti sono eccezionali: il reliquiario e il tempietto, gravemente offuscati e alterati dal tempo, si mostrano, dopo il restauro, come veri e propri inediti visivi, restituiti alla vita e all’intelligenza critica. Segnaliamo gli artefici del restauro: Franco Cecchi e Giuseppe Venturini, che hanno provveduto al tempietto; Lamberto Parigi che ha provveduto al reliquiario con la collaborazione dei colleghi Andrea Gori e Andrea Papini; da sottolineare l’opera di Paola Refice a cui è stata affidata la direzione scientifica dei due interventi. Non meno doveroso un ringraziamento a Coingas il cui contributo ha consentito la conclusione dell’intera operazione.