Arezzo - Cortona - Sansepolcro
La musica sacra fa breccia fra le vie di Cortona
Tremila presenze al quarto Festival di Musica sacra, tre passaggi televisivi sulle reti regionali e nazionali. In termini tecnici si può dire che è stato bucato sia il video sia l’inerzia pigra di queste prime serate di luglio. La «Notte sacra», scommessa rischiosa e quasi provocatoria nella sua arditezza, ha spostato centinaia di persone nel cuore della notte.
Chi ha fatto perdere sonno e riposo a tutta questa gente che si è trovata intorno all’una di notte al Monastero delle Clarisse? Chi le ha trascinate nel cortile di Palazzo Casali alle due e mezzo ad ascoltare un concerto gospel, tanto da far esclamare ad un tecnico dell’audio: «Duecento persone a quest’ora? Manco Vasco Rossi ce le avrebbe portate». Chi le ha tenute inchiodate e un po’ infreddolite alle cinque di mattina, all’eremo delle Celle, ad ascoltare una splendida Pamela Villoresi? Non è facile rispondere a queste domande.
Tanti sono fattori alla base di questo grande e complesso risultato. Forse uno dei più importanti è stata la percezione, avvertita dai cortonesi, ma anche dai tantissimi ospiti, che solo approfondendo il rapporto fra la fede e la cultura ci può essere una conoscenza vera e autentica di questa straordinaria città. La parola «collaborazione» può essere la parola chiave di questo Festival, in primis quella fra le istituzioni civili e religiose, comune, diocesi e parrocchie, che hanno dato un esempio evidente di questa realtà, un lavoro di squadra in cui ognuno ha dato il massimo. La collaborazione con la società ha visto decine e decine di volontari prestare la loro opera dietro le quinte al fine di sopperire alle numerosissime necessità che quotidianamente emergevano.
La collaborazione con i numerosi enti, associazioni, banche, aziende che hanno dato un contributo fondamentale, ha permesso la riuscita della manifestazione. Primo fra tutte la Provincia di Arezzo, che ha concesso il patrocinio e il proprio contributo, la Banca Popolare di Cortona, l’Accademia Etrusca, l’Accademia degli Arditi, Fondazione Monnalisa Onlus, Alliance Medical Istituto Andrea Cisalpino, la società Terretrusche, il ristorante Tonino, Caffè e Pasticceria Vannelli. La collaborazione con la Georgia University, nella persona della vicedirettrice Liliana (non ho mai saputo il cognome), è stata fondamentale per la traduzione istantanea, a favore dei numerosissimi ospiti di lingua inglese. E’ doveroso dirle un grazie di cuore per la disponibilità e la grande capacità che dimostrate, in particolare nella traduzione dei complessi e difficili argomenti affrontati da monsignor Marco Frisina nella sua lezione concerto al teatro.
Infine una nota personale da credente prestato temporaneamente alla pubblica amministrazione: ho guardato con stupore lo snodarsi di questa settimana, di serata in serata fino al culmine dell’alba dell’otto luglio, in cui ci siamo guardati in faccia, stanchi ma felici di aver partecipato ad una bellissima esperienza. Non saprei dire quale sia stato il momento più significativo, forse quando monsignor Marco Frisina ha tenuto la sua lezione concerto al teatro «Signorelli», in cui ci ha fatto gustare le altezze della poesia di Dante fino a raggiungere un’autentica contemplazione? O forse le splendide sonorità del coro e dell’orchestra in San Domenico? Oppure la potenza della nuda voce nella suggestione dell’eremo delle Celle immerso nelle prime luci dell’alba? Molto si è cantato e parlato di Dio; io ho avuto l’impressione che ci siano stati momenti in cui qualcuno ha parlato con Dio.
di Walter Checcarelli assessore alla cultura del Comune di Cortona