Arezzo - Cortona - Sansepolcro

L’abbraccio del Vescovo  ai missionari della Tanzania

Tredici giorni in Tanzania per incontrare i missionari della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro. Ha fatto tappa nel Paese dell’Africa il viaggio estivo che ogni anno il Vescovo organizza fra luglio e agosto. Per due settimane monsignor Gualtiero Bassetti si è mosso lungo le strade di una nazione in cui la povertà è all’ordine del giorno. Ad accompagnarlo il suo segretario, don Alessandro Conti, e io, parroco di Rassina, che da 8 anni ho rapporti con la Tanzania. Sono state sei le missioni visitate dal Vescovo in un raggio di oltre duecento chilometri con spostamenti spesso difficili fra la savana. Usciti dall’aeroporto di Dar Es Salam, monsignor Bassetti è accolto da suor Victoria e padre Clarens con una ghirlanda che gli viene messa al collo come è uso fare qui con le persone importanti. In Tanzania ogni villaggio è una esplosione di vita. Tutti si muovono come in un formicaio. Le donne hanno sempre qualcosa da portare sulla testa: pesi di legno, brocche d’acqua, borse e anche i figli che vengono sistemati in maniera quasi «regale». Le strade – che siano asfaltate o in terra rossa – sono un colabrodo di buche. Ai bordi delle strade è un brulicare di bancarelle malfatte che vendono qualsiasi cosa può essere messo in commercio. Tutta questa realtà di vita è circondata dai colori, dai fiori, dalla polvere e dal sole. Al centro di tutto c’è la missione con i suoi missionari. I Cappuccini che vengono dalla Toscana sono presenti da anni. Molti arrivano dalla nostra diocesi. Rimani segnato dalla loro serenità d’animo che traspare nell’incondizionata accoglienza dell’uomo, nella semplicità di vita, nella preghiera intensa, nel lavoro e nella condivisione delle sofferenze e delle speranze di un popolo. La parrocchia di Upanga è la prima che il Vescovo visita ed è guidata da padre Mario Maccarini di Castiglion Fiorentino, da padre Silvano Nardi del Casentino e dal frate Giorgio Picchi di Livorno. Il primo incontro ufficiale è nella cattedrale di Dar con il Vescovo ausiliare che precede il colloquio con il segretario del Nunzio. Poi l’arrivo a Pugu, da padre Leonardo Amadori, giunto da Cesena, con la visita a un villaggio e al cimitero dei primi missionari uccisi. La nuova sosta è a Kibaigwa, nella parrocchia di padre Fabiano Cutini, anche lui originario del Casentino. La tappa a Kongwa è una festa. Il Vescovo celebra la S.Messa per il cinquantesimo della professione di padre Silverio Ghelli di Pratovecchio. Nel villaggio c’è anche un altro frate: è Francesco Benincasa che cura la falegnameria e sta costruendo una scuola secondaria. A Mlali il Vescovo entra nel centro di riabilitazione per bambini motulesi che monsignor Bassetti stringe in un abbraccio caloroso. Il responsabile del «kituo» è padre Francesco Borri di Le Poggiola. Anche la visita in ospedale è un momento di gioia con i bambini che danno il benvenuto a monsignor Bassetti con danze, canti e doni. A Mkaka c’è l’incontro con padre Egidio Guidi, nativo dell’Appennino tosco-romagnolo, che guida la parrocchia. Poi il colloquio col Vescovo di Dodoma, primate di Tanzania. Il giorno successivo il Vescovo visita il villaggio Masai. L’accoglienza è cordiale. A monsignor Bassetti viene offerto il cibo tradizionale, il latte acido che va bevuto da una zucca, e a lui viene donato anche un montone «da portare in Italia», dicono nel villaggio. Tornati a Kibaigwa, monsignor Bassetti celebra la S.Messa della domenica. Anzi le S.Messa saranno tre: due nella parrocchia e l’altra in un villaggio della savana dove il Vangelo viene portato da un bambino che spunta da una cesta sulla testa della madre. L’ultima parte del viaggio è nel sud della Tanzania, nella diocesi di Songea. Affettuosa è l’accoglienza del Vescovo locale Norbert W. Mtega. Poi la visita alla parrocchia di Mkongo, gemellata con la parrocchia della Ginestra a Montevarchi e con l’associazione «Neema». Alla S.Messa che monsignor Bassetti presiede partecipano più di mille persone, dura tre ore (solo per la processione offertoriale ci vogliono 20 minuti) ed è animata da balli e canti. Al termine della celebrazione, vengono mostrate al Vescovo le opere costruire grazie al gemellaggio. Ed è ancora festa con monsignor Bassetti che viene intrattenuto a suon di danze e riceve in dono mais, polli, canna da zucchero e capre. Tornato a Songea c’è l’incontro con i Vescovi della metropolia. Il giorno successivo monsignor Bassetti si tuffa nel seminario maggiore di Peramiho, nel monastero benedettino e nell’ospedale. Il congedo dalla Tanzania avviene con una nuova festa organizzata dal Vescovo di Songea a cui partecipano anche i Vescovi del sud. di don Alessandro Milani