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Marco Frullani, assessore ai lavori pubblici:«Scuole più sicure e comode per gli alunni di Sansepolcro»

Da alcuni anni esiste i problema di trovare una sede provvisoria per la scuola elementare «De Amicis» presso il vecchio convento di Santa Chiara a Sansepolcro, la quale necessita di ristrutturazioni antisismiche. Lo scorso 17 settembre è stata inaugurata la nuova sede presso la Valtiberina Spa. Sul futuro dei bambini fra i banchi abbiamo intervistato l’assessore ai lavori pubblici, Marco Frullani.Assessore, quali circostanze hanno portato il trasferimento della scuola elementare «De Amicis»?«Le necessità sono collegate perlopiù ad interventi di miglioramento sismico da realizzare a fronte di finanziamenti di un importo complessivo di 350mila euro; in parte legati a finanziamenti della regione post terremoto, nel 1997, altri attraverso i fondi regionali».Quali sono le parti della struttura di Santa Chiara che interessano i lavori di ristrutturazione?«Gli interventi riguardano il consolidamento dei muri, la ristrutturazione di volte oltre alla demolizione e alla ricostruzione del tetto; parte di esso era infatti pericolante e durante l’inverno forti nevicate avrebbero compromesso la struttura. Dovranno essere effettuate anche realizzazioni di corporature perimetrali, in cemento armato proprio come rinforzo della parte ristrutturale».E quanto ancora dovrebbero durare i lavori?«Abbiamo ricevuto il 20 agosto l’ultimo via libera della Sovrintendenza. Quindi sono iniziate tutte le procedure necessarie a svolgere l’appalto e confidiamo di assegnarlo in tempi abbastanza celeri. Su quelli che saranno poi le attività legate alla ristrutturazione, speriamo di riuscire nei tempi dell’anno scolastico a portare a termine i lavori. Anche affinché i ragazzi che attualmente sono ospitati presso la Valtiberina Spa possano, con il successivo anno scolastico, accedere al complesso di Santa Chiara».Come si è mostrata la collettività di fronte a questo trasferimento?«Molto bene, anche perché l’anno scorso abbiamo analizzato una serie di possibilità, e abbiamo individuato quest’area, presso la Valtiberina Spa, di 1500 metri quadrati. All’interno sono state posizionate ben 15 aule per le molteplici attività, oltre alla bidelleria e ai servizi igienici. Abbiamo realizzato anche una mensa sufficientemente capiente, dove entrano comodamente cento alunni. Pertanto questi ambienti si sono dimostrati ben al disopra degli standard di normativa».La scuola è quindi più sicura?«La struttura ha anche delle caratteristiche migliorative rispetto al complesso di Santa Chiara. Anche gli impianti di riscaldamento e condizionamento sono più moderni. Credo sia opportuno sottolineare che gli impianti ottimizzati in queste strutture permetteranno al Comune di risparmiare anche diversi soldi. Basti fare un esempio: a livello di riscaldamento è stato stimato che spenderemo intorno ai 15mila euro l’anno mentre a Santa Chiara la spesa superava i 60mila euro. Anche a livello di energia elettrica è stimato un costo sull’ordine di 2mila euro l’anno, mentre a Santa Chiara ne spendevamo 12mila. Anche questo è un punto da prendere in considerazione, quantunque secondario rispetto alla sicurezza, garantita agli studenti, nello stare in un ambiente che sismicamente dà migliori garanzie».Essendo lo stabilimento della Valtiberina Spa migliore rispetto allo stabile di Santa Chiara, sarebbe possibile farvi una scuola in un futuro?«Al momento è una sede provvisoria. Tant’è che se le cose vanno come da programma, con l’anno scolastico prossimo arriverà il Collodi ad occupare la superficie; perché anche la scuola elementare presso il Campaccio sarà soggetta a interventi di ristrutturazione. Quindi per i prossimi tre anni, l’area sarà occupata da situazioni di provvisorietà. Ma chiaramente saranno cose da vedere, è talmente a lunga distanza che è ancora prematuro parlarne. Di certo c’è che l’amministrazione ha interesse ad individuare un’area adeguata per i prossimi complessi scolastici».di Alessandro Lastra