Arezzo - Cortona - Sansepolcro
«Non strumentalizzare l’acqua»
Anche l’Mcl di Arezzo ha partecipato alla tavola rotonda sul tema dell’acqua. «Condividiamo la posizione di chi considera l’acqua, un diritto umano, inalienabile e universale – spiega il presidente provinciale Roberto Tiezzi – Condividiamo inoltre la preoccupazione di voler vedere tutelato e garantito a tutti questo diritto. Quello che invece non condividiamo è la strumentalizzazione politica di tutta la questione. E’ forse opportuno ribadirlo una volta per tutte: la gestione dell’acqua nella nostra provincia non è “privatizzata”. Questo infatti lo si può verificare semplicemente vedendo come è composta la compagine sociale di “Nuove Acque spa”: 53.84% socio pubblico, 46.16% socio privato. Quindi la maggioranza e il controllo della gestione è pubblico. Pertanto, senza entrare nel merito degli elevati costi tariffari, degli investimenti insufficienti, degli eticamente discutibili distacchi per i morosi, tutte questioni peraltro importanti e che meritano accurate analisi e risposte adeguate, primariamente dobbiamo chiederci se il modello di governace adottato (misto con controllo pubblico) è il più idoneo a rispondere alle esigenze di gestione di un bene così prezioso». Per l’Mcl, le «finte privatizzazioni» non sono soluzioni idonee a risolvere la problematica della gestione dell’acqua, così come non lo saranno se verranno adottate, anche per gli altri settori strategici. «Siamo favorevoli – afferma Roberto Tiezzi – a veri processi di liberalizzazione, che coinvolgano la società civile (associazioni, cooperative, volontariato, semplici cittadini). L’applicazione del principio di sussidiarietà verticale ma soprattutto orizzontale, che prevede la reale cessione di quote di potere e di controllo ai corpi intermedi, favorirebbe una maggiore trasparenza e cancellerebbe quelle opacità che contribuiscono ad avvelenare il clima sociale e ad alimentare il popolo del V-Day. Questa è la proposta che come associazione ormai da anni facciamo ma che trova tuttavia nella sua strada ostacoli e resistenze, come l’autoreferenzialità, l’eccesso di burocrazia e di statalismo che avvolge e talvolta soffoca tutta la società civile».