Arezzo - Cortona - Sansepolcro

La visita pastorale Il Vescovo scrive alle parrocchie «Promuovere laici attenti»

«Promuovere un laicato vero, attento, sollecito». E’ ciò che chiede alle parrocchie suburbane di Arezzo il Vescovo, monsignor Gualtiero Bassetti, nella lettera che invia alle comunità dei vicariati di Antria, Battifolle, Palazzo del Pero e Quarata a distanza di tre anni dalla visita pastorale. La missiva che è stata presentata lunedì ai parroci e che verrà consegnata nelle comunità è un invito a considerare la parrocchia «una struttura fondamentale per la tradizione e la concreta esperienza di Chiesa», scrive il Vescovo. Essa deve diventare «il luogo privilegiato della crescita nella fede», sottolinea monsignor Bassetti, «recuperando la dimensione missionaria, ponendo al centro la Parola di Dio, la liturgia e la carità, riconducendo attorno a questo asse anche le varie forme di religiosità popolare e devozionale». Il volto di una parrocchia che vive in mezzo alla gente ha bisogno di «laici sia negli organismi rappresentativi sia nell’ordinaria azione pastorale»: c’è urgenza di passare da «una parrocchia in cui solo alcuni sono protagonisti ad una parrocchia che coinvolge, nella partecipazione e corresponsabilità, il maggior numero di battezzati», afferma il Vescovo. Una strada passa attraverso il Consiglio pastorale che, spiega monsignor Bassetti, «deve avere a cuore il primato dell’evangelizzazione» ed essere strumento «attento alle problematiche sociali».La prima sfida di oggi è quella dell’annuncio. «Dinanzi a una crisi della vita cristiana – annota monsignor Bassetti – la prima e più immediata tentazione è quella del riccio che si chiude in se stesso. Non riusciremo mai ad essere parrocchie missionarie se ci limitiamo a mantenere i nostri confini e non abbiamo il coraggio di una profezia». Così l’evangelizzazione diventa essenziale, magari rivedendo il linguaggio e conoscendo «una nuova cultura intesa nel suo più vasto senso di modelli di vita dei quali si deve tener conto». Durante la visita pastorale, il Vescovo ha toccato con mano «l’impegno con cui si svolge la catechesi dei fanciulli e dei ragazzi e la passione dei catechisti nell’educarli alla fede». Però, accanto a questo servizio, occorre «favorire la catechesi degli adulti ed in particolare delle famiglie», fa sapere monsignor Bassetti. Il Vescovo definisce «preoccupante» la situazione della famiglia con separazioni sempre più frequenti, divorzi in aumento, aborti anche da parte di chi si dichiara cattolico, convivenze diffuse e disimpegno educativo verso i figli. Da qui l’appello a «una particolare attenzione alle giovani coppie, sia nella preparazione al matrimonio, sia nel loro accompagnamento dopo la celebrazione. La famiglia è chiamata ad acquistare una posizione centrale all’interno della parrocchia fino a diventare il luogo privilegiato della sua azione». Poi uno sguardo ai giovani che, scrive monsignor Bassetti, «non vanno lasciati mai soli e vanno aiutati a crescere e a formarsi». All’interno della pastorale giovanile deve trovare spazio anche l’impegno vocazionale creando «una nuova cultura vocazionale nei giovani, che va dalla vocazione della famiglia alle vocazioni di speciale consacrazione, con una particolare attenzione alla chiamata al presbiterato che garantisce il futuro delle comunità cristiane», dice il Vescovo. Inoltre va favorita una «pastorale integrata nello stile del “lavorare insieme” che tenderà a costituire gradualmente le “aree pastorali”».Altro punto focale della lettera è quello dedicato a liturgia e sacramenti. «E’ fondamentale cogliere il significato religioso e antropologico della domenica educando la comunità a una partecipazione attenta – afferma monsignor Bassetti – Inoltre, è indispensabile promuovere la qualità della celebrazione. Non è la quantità delle Messe che conta, ma lo stile celebrativo. Meno Messe, ma più curate». Il percorso dell’iniziazione cristiana «ha il suo insostituibile grembo nella parrocchia», sottolinea il Vescovo, ed «è importante far capire che i sacramenti del battesimo e del matrimonio hanno la loro naturale collocazione nella parrocchia di appartenenza»: pertanto, «solo per gravi motivi tali sacramenti potranno essere celebrati in altre parrocchie».Tirando le somme della visita pastorale, monsignor Bassetti vede «segni luminosi e consolanti» nelle comunità intorno ad Arezzo: dalle «famiglie che in casa leggono il Vangelo» ai «genitori che partecipano al catechismo con i figli», dai «giovani che animano le proprie comunità e servono i poveri» agli «adulti che sono in cammino per riscoprire il valore della fede e l’impegno missionario». «Questi e altri segni – scrive il Vescovo – aprono davvero il cuore alla speranza».di Giacomo Gambassi