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Il Vescovo: «Dobbiamo essere testimoni di speranza»

Il Convegno nazionale ecclesiale di Verona e la Settimana sociale a Pistoia e Pisa sono stati due momenti forti per confermare la nostra fede.Cristo risorto, la nostra fede e la fede della Chiesa: è questa la speranza che illumina e sostiene la vita di tutti. E questa deve essere anche la testimonianza di tutti i cristiani: Cristo è risorto.Una speranza viva, la nostra, che deve tradursi in carità, perché i cristiani sanno che le tristezze e le angosce, le gioie e le speranze degli uomini del nostro tempo, particolarmente dei poveri, sono tutte riposte nelle mani del Dio di ogni grazia. Guardando con questi occhi difese la nostra chiesa, vedo una chiesa che, nonostante i suoi limiti, le sue lentezze, i suoi ritardi nei confronti della chiamata di Dio, si sforza di camminare verso il Signore. E si possono cogliere dei segni belli: l’impegno per rendere oggi attuale il volto missionario della parrocchia; l’iniziazione cristiana, gli itinerari proposti per il risveglio della fede cristiana; l’impegno dei catechisti e di coloro che sono preposti all’annuncio; la crescita che c’è stata a livello di diocesi nel preparare i fidanzati al sacramento del matrimonio che l’accompagnamento delle coppie.Piccoli segni di un cammino, ma efficaci. Non va dimenticato l’impegno nella formazione liturgica, che si coglie anche visitando le parrocchie; l’approfondimento della dottrina sociale della Chiesa e della sensibilità verso i membri della comunicazione; il gusto di riflettere sulla parola di Dio, anche in piccoli gruppi; la presenza stessa di questo consiglio pastorale.Piccole realtà, piccoli segni che dovremmo saper interpretare. Tutto questo genere la speranza. Come essere allora nuovi testimoni di speranza per i nostri fratelli, soprattutto per coloro che non credono? Come una speranza ci orienta a comprendere che ha capire quei segni dei tempi che maggiormente interpellano la nostra Chiesa? Gualtiero BassettiVescovo