La provincia di Arezzo parla sempre di più straniero. Lo dice il terzo rapporto sull’immigrazione locale che sarà presentato giovedì 6 dicembre alle 16.30 nella sede della Caritas in via Fonte Veneziana ad Arezzo insieme al dossier nazionale 2007 di Caritas e Migrantes sull’immigrazione. Scorrendo i dati aretini, si scopre che il 6,7% dei residenti è di origine straniera. Una cifra che si attesa sopra la media nazionale e sopra quella regionale. Risultato? Nel quadro toscano, Arezzo si trova dietro soltanto a Prato e Firenze. La nazionalità più diffusa è quella rumena con il 26,2%, seguita da quella albanese con il 19,4%. Un dato interessante è quello sugli stranieri giunti dai paesi di tradizione islamica come il Marocco, il Bangladesh e il Pakistan che raggiungono il 15% delle presenze non italiane. Analizzando le motivazioni della migrazione, emerge che il 64% dei nuovi arrivati si tuffa in questo angolo di Toscana per motivi di lavoro, mentre il 29,3% per ragioni familiari.Una panorama più diffusa sarà offerta durante l’incontro di giovedì 6 dicembre alle 16.30 presso la sede della Caritas diocesana, in via Fonte Veneziana ad Arezzo, dove verrà presentato il Dossier immigrazione 2007. Tema dell’incontro: «Accoglienza e sicurezza: l’immigrazione e le sue rappresentazioni». L’appuntamento è organizzato dalla Caritas diocesana, dal Centro di documentazione «Città di Arezzo», da Migrantes e dalle Acli insieme all’Mcl. La tavola rotonda sarà aperta dal Vescovo, monsignor Gualtiero Bassetti, e dalla direttrice della Caritas diocesana, suor Rosalba Sacchi. Poi toccherà a Delfina Licata spiegare il pianeta immigrazione in Italia e nell’aretino. Quindi il dibattito con il pedagogista dell’ufficio studio di Acli nazionale Antonio Nanni e il vicedirettore de «La Nazione» Antonio Lovascio. L’incontro sarà coordinato da Lorenzo Tanzini dell’università di Cagliari.L’ufficio stampadella diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro