Nasce l’associazione «Amici di San Leolino» insieme al museo della Pieve. Merito di Umberto Ragozzino che, venendo da Roma, dopo aver lasciato il proprio lavoro, giunge a San Leolino in Val d’Ambra e s’immerge con la moglie Roberta Adami in una ricerca attingendo dal vasto archivio. E sono le parole stesse di Ragozzino a confermarcelo, contenute nell’introduzione del poderoso volume dal titolo La Pieve di San Leolino in Val d’Ambra: la chiesa parrocchiale, la biblioteca, il museo d’arte sacra, edito nel Natale 2005 dalla tipografia Emmezeta di Rocca Priora: Ecco cosa ci dice:«Tutto questo ebbe inizio durante le festività natalizie del 1980, quando mio cognato Valentino Amati, mi fece conoscere l’allora parroco di San Leolino, Dino Grazzi. Non potevo immaginare che 22 anni dopo aver fissato la mia residenza a San Leolino la chiesa e il mio paese sarebbero divenuti la mia seconda casa per le ricerche, lo studio, per i sentimenti di rispetto e di affetto che infondono e nutro per i suoi abitanti». E’ questo l’impegno di Umberto Ragozzino, fondatore e curatore del museo della Pieve, che così ci precisa: «Nei giorni scorsi è nata l’associazione “Amici di San Leolino” insieme al museo della pieve con sede nella Pieve stessa. Lorella Ensoli, già assessore alla cultura del comune di Cavriglia, è stata eletta presidente. Oltre alle tradizionali iniziative paesane, l’associazione intende custodire, valorizzare e far conoscere le bellezze artistiche, paesaggistiche e naturali del paese, prestando attenzione anche alle ricerche storiche che ci confermano un periodo risorgimentale particolarmente interessante attraverso le famiglie sanleolinesi come quelle di Sebastiano e Francesco Sanleolini, Qurina Magiotti e per loro tramite Ugo Foscolo e Silvio Pellico». Umberto Ragozzino ci trasmette con entusismo i programmi in corso e conclude parladoci di come l’associazione abbia inteso festeggiare la propria nascita esponendo in chiesa un bellissimo presepe in ceramica policroma eseguita dal famoso artista valdarnese Marco Bonechi. Le figure che compongono le scene sono il frutto di una fedele riproduzione degli abiti, dei tappeti, degli oggetti che sarà possibile godere di questa straordinaria opera. Anche i bambini hanno allestito un bel presepe tradizionale, al lato opposto dell’altare.Gaby Oppi Ferretti