Rapolano Terme è ormai da più di dieci anni una delle capitali del presepio nella nostra diocesi. La cittadina termale è infatti tappa obbligata per tutti gli appassionati dell’«arte povera» che non possono non visitare il museo del presepio nei locali del circolo culturale «La Piana-Giancarlo Battagli» e, quest’anno, l’eccezionale mostra di presepi meccanici nella chiesa di San Bartolomeo al Castellare.Rapolano offre però, da sempre, un percorso presepiale carico di emozioni alla scoperta di un itinerario di fede che culmina nella chiesa del Corpus Domini dove, come da tradizione, il gruppo dei presepisti del centro «La Piana» ha allestito, come ogni anno, il grande presepe monumentale. Una Betlemme in miniatura che cambia scenografia ed effetti ogni Natale e che riproduce un angolo del paese, o dei suoi dintorni, colti in una determinata epoca e ricostruito in scala in base a documenti storici. Quest’anno, sempre fedeli al loro slogan «Il presepio di un paese, un paese nel presepio», i presepisti rapolanesi hanno fatto nascere Gesù bambino nello scenario della piccola frazione di Armaiolo, un autentico presepe naturale che non si può non notare percorrendo il raccordo Siena-Bettolle. Non è però tutto. E non vogliamo descrivere oltre ai nostri lettori un capolavoro dell’arte «francescana» che può essere apprezzato solo se, nello spirito del Natale, lo si osserva senza fretta e, soprattutto, si medita, magari col Vangelo in mano. «Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi», proclama Giovanni nel prologo del suo Vangelo. Il gruppo dei presepisti rapolanesi della parrocchia guidata dal neo parroco don Giovanni Ferrari, questo messaggio cercano di trasmetterlo rendendolo scenograficamente reale.