Carissimi,ovunque nel mondo, le Chiese si apprestano a «pregare senza tregua» («Pregate continuamente», 1Tess5,17) mentre si preparano a celebrare il centesimo compleanno della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Infatti, l’Ottavario, celebrato per la prima volta dal 18 al 25 gennaio 1908, è divenuto oggi una prassi comune di tutte le Confessioni cristiane che si impegnano in un cammino di riconciliazione e di crescita della comunione ecclesiale.Mentre un tempo noi cattolici concepivamo l’unità come il ritorno delle varie Confessioni alla Chiesa cattolica di Roma, man mano si cominciò a concepire l’ecumenismo come un cammino di conversione verso Cristo, l’unico Signore, che coinvolge tutti. Oggi riconosciamo che ogni tradizione cristiana è portatrice di carismi che possono entrare tra loro in dialogo e si completano in modo concreto e vitale. Anche la nostra Chiesa diocesana la sera del 22 gennaio offrirà l’opportunità di una celebrazione comune che metta in evidenza ciò che significa la preghiera per l’unità della Chiesa e come sia anche per noi irreversibile la scelta del cammino ecumenico compiuta dal Concilio Vaticano II. Lo stesso giorno, dopo cena, avremo l’occasione di partecipare all’auditorium «Ducci» di Arezzo, ad una conversazione tra il pastore luterano Martin Wallraff e il delegato regionale per l’ecumenismo Burigana. Un incontro che desidera ribadire la necessità di mantenere sempre viva la dimensione del dialogo ecumenico nella nostra vita personale e nella vita delle nostre comunità. Infatti, la ricerca dell’unità, l’accrescimento della comunione ecclesiale, non può essere oggetto del nostro interesse solo una settimana all’anno ma deve divenire una dimensione costante della nostra vita di fede. Vi invito a prevedere in ogni comunità momenti di preghiera.Gualtiero BassettiVescovo