A distanza di quattro anni dalla sua pubblicazione, «Comunicazione e missione», il direttorio sulla comunicazione della Chiesa voluto dai Vescovi italiani per sottolineare l’impegno della comunità cristiana a comunicare il Vangelo nella cultura dei mass media attraverso la proposta di nuovi percorsi e iniziative pastorali, torna all’attenzione della Chiesa di Arezzo-Cortona-Sansepolcro.E’ stato infatti definito il ricco calendario del secondo corso diocesano per animatori della comunicazione e della cultura, dal titolo «Essere chiesa nell’era della comunicazione. Guardare la comunità cristiana attraverso i mass media», che prenderà avvio con l’incontro con don Giovanni D’Ercole, capo ufficio nella Segreteria di Stato vaticana e noto autore e conduttore televisivo della Rai, programmato per giovedì 31 gennaio alle 21 presso il palazzo vescovile di Arezzo che è organizzato in occasione della festa di San Francesco di Sales e coincide con l’annuale incontro fra il Vescovo e i giornalisti che operano nel territorio diocesano.Il direttorio, una sorta di magna charta delle comunicazioni sociali, richiama i cattolici a non essere passivi dinanzi al mondo dei mass media e a trasformarsi da spettatori a protagonisti attivi, acquisendo capacità critica e facendo discernimento di tutti ciò che viene loro incontro. Per questo, i Vescovi italiani suggeriscono alle comunità ecclesiali di individuare, promuovere e formare la nuova figura pastorale dell’animatore della comunicazione e della cultura che, col tempo, dovrebbe affiancarsi stabilmente ai catechisti e agli animatori della liturgia e della carità.Si tratta di una figura pastorale innovativa che – scrivono i Vescovi – «con il genio della fede, sa farsi interprete delle odierne istanze culturali, impegnandosi a vivere questa epoca delle comunicazioni come un tempo prezioso per la ricerca della verità e per lo sviluppo della comunicazione fra le persone». Gli animatori della comunicazione, nel disegno della Chiesa italiana, dovrebbero stimolare la propria comunità di appartenenza verso tutte le forme di coinvolgimento che i mass media consentono, favorendo la formazione di lettori, ascoltatori e telespettatori interessati e consapevoli.In concreto, l’animatore della comunicazione diffonde i media di ispirazione cattolica, organizza eventi culturali, cineforum, conferenze stampa, coordina la redazione di pubblicazioni a mezzo stampa, si cimenta con la radio, i video e Internet, crea gruppi di lavoro per progetti più impegnativi, mobilita volontari e favorisce la partecipazione ai grandi eventi locali e nazionali. Per la verità, confermando la sensibilità che da sempre contraddistingue la nostra Chiesa locale verso i mass media, un nutrito gruppo di animatori della comunicazione e nella cultura, sorto in seguito al primo corso organizzato dall’Ufficio della comunicazioni sociali nell’autunno del 2005, già opera nelle parrocchie aretine con risultati incoraggianti; si tratta adesso di estendere questa esperienza «a macchia d’olio» in tutte le comunità ecclesiali della diocesi.Nelle parrocchie gli animatori dovrebbero costituire una vera e propria equipe formata da laici, operatori pastorali, giovani impegnati nella vita parrocchiale, membri di movimenti e associazioni ecclesiali, catechisti, insegnanti, pensionati, tutti uniti dal comune interesse e dalla sensibilità per il mondo della comunicazione e della cultura. A costoro in particolare è rivolto il corso che inizierà nelle prossime settimane e che si svilupperà sino a maggio secondo il programma pubblicato a fianco.Ad alternarsi negli incontri del corso, organizzato dall’Ufficio diocesano delle comunicazioni sociali in collaborazione con ToscanaOggi, Avvenire, Telesandomenico e Radio Incontri, saranno professionisti della comunicazione e giornalisti di fama nazionale, chiamati a «iniziare» gli aspiranti animatori al complesso e variegato mondo dei mass media, attraverso un percorso che spazia dalla tv alla radio, passando per la carta stampata, le agenzia di stampa e l’informazione on-line.Per informazioni e adesioni è possibile rivolgersi all’ufficio diocesano delle comunicazioni sociali (telefono e fax 0575.40.32.29 e indirizzo email comunicazioni sociali@ diocesi.arezzo.it).La comunita’ cristiana vistacon gli occhi dei giornalistigiovedì 31 gennaio – ore 21Palazzo Vescovile di Arezzoin occasione della festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalistiComunicare oggi: parlare di tutto, informare di poco, riflettere su nulla?don Giovanni D’Ercolecapo ufficio nella Sezione Affari Generali della Segreteria di Stato e autore di trasmissioni televisive della Raigiovedì 21 febbraio – ore 21Fondazione TeleSanDomenicovia San Domenico, 12 – ArezzoLe telecamere puntate sulla ChiesaLa comunità ecclesiale raccontata dalla tvDaniele Morinigiornalista e autore televisivo (Sat2000 e Rai Uno «A Sua Immagine»)giovedì 27 marzo – ore 21Fondazione TeleSanDomenicovia San Domenico, 12 – ArezzoLeggere la Chiesa sulla carta stampataEsperienze italiane di animatoridella comunicazione e della culturaFrancesco Ognibenecaporedattore di Avveniregiovedì 10 aprile – ore 21Fondazione TeleSanDomenicovia San Domenico, 12 – ArezzoLa notizia corre veloce: Internet e agenzie di stampaL’informazione religiosa on-lineSerena Sartinivaticanista di Apcommercoledì 23 aprile – ore 21Fondazione TeleSanDomenicovia San Domenico, 12 – ArezzoIl computer e la Rete:un nuovo pulpito per la parrocchiaIl ruolo dei settimanali cattoliciClaudio Turrinicaporedattore di Toscana Oggilunedì 12 maggio – ore 21 Palazzo Vescovile di Arezzoin occasione della Giornata Mondiale delle Comunicazioni SocialiLa Santa Sede e la comunicazionefra Giovanni Paolo II e Benedetto XVIIl rapporto del Vaticano con i mass mediaGiuseppe De Carlivaticanista del TG1responsabile della struttura Rai Vaticanodi Massimo Rossi