Domenica 3 febbraio, nel seminario ad Arezzo, l’Azione cattolica diocesana celebra la sua assemblea, in occasione della quale verrà rinnovato il suo Consiglio Diocesano. La vita associativa dell’Azione cattolica, a tutti i livelli, da quello parrocchiale a quello nazionale, è ritmata dai trienni, tanto quanto durano gli incarichi di responsabilità, dal presidente ai vice-presidenti, a tutti i membri di consiglio.Da sempre la forma democratica accompagna questi momenti cruciali dell’Ac: si può ben dire che il presidente nazionale è, alla fine, scelto da tutti gli aderenti, i quali eleggono i vari delegati che poi eleggeranno il consiglio nazionale dal quale uscirà il nome del presidente. Questo percorso è un esercizio quanto mai attuale di pratica democratica, che aiuta soprattutto i più giovani a fare esperienza di cittadinanza attiva.Il titolo dell’assemblea diocesana suona così: Testimoni di speranza per ogni persona: condividere, formare, servire, annunciare. «Queste parole – spiega la presidente Maria Meucci – sono state pensate nella preghiera. Viene chiesto un “di più” di speranza a chi, come noi, ha ricevuto tanto. Ognuno di noi è un dono per l’altro, cioè per tutti, ma non nel senso di “massa”, ma nel senso di ciascuno, singole persone, perché il Signore ci ama tutti, uno per uno». Nella prima parte del titolo si sente l’eco del Convegno ecclesiale di Verona: non poteva essere altrimenti per una associazione che ha per statuto la diretta collaborazione per la realizzazione del fine generale apostolico della Chiesa. Nella seconda parte sono stati scelti alcuni verbi che vorrebbero essere testimonianza di quanto è stato fatto nel passato e, al tempo stesso, vincolo per il futuro: quasi una strada ormai tracciata, ma la cui meta è ancora molto lontana.Non sono i grandi numeri che ci caratterizzano, né in diocesi, né ormai in ogni regione italiana, ma continuiamo a seminare: a stare in parrocchia, scommettendo sui ragazzi e cercando, magari attraverso di essi, di coinvolgere gli adulti, perché la fatica del ritagliarsi uno spazio per la vita spirituale sia condiviso; a stare con i giovani quando tutto sembra agire da forza centrifuga e parlare di formazione sa troppo di «saputo»; a sostenere forme di volontariato e vicinanza alle missioni perché sia più concreto il servizio; a credere che la migliore testimonianza che possiamo rendere è quella feriale, nel quotidiano ambiente di lavoro, di famiglia, dello sport, quando si coniuga fede e vita.La giornata di domenica si apre alle 9.30 con la preghiera e il saluto del Vescovo. Alle 10 è prevista la relazione della presidente uscente accompagnata dall’intervento di Simone Esposito, vice-presidente nazionale Giovani. Poi il dibattito e la presentazione di eventuali mozioni. Alle 12 sarà celebrata la S.Messa e alle 13 è fissato il pranzo. Alle 14 cominceranno le votazioni (che termineranno alle 16) e alle 15 riprenderanno i lavori con l’approvazione del documento finale. Infine, alle 17 ci sarà la proclamazione degli eletti.