Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Il Vescovo fa tappa a Vitiano per l’inizio della Quaresima

Il Vescovo trascorre la prima domenica di Quaresima in parrocchia. Lo fa nella comunità di Vitiano, guidata da don Carlo Premoli, e in quella di Frassineto dove è parroco don Fortunato Bardelli in cui fa tappa la visita pastorale. Nelle parole che affida alle parrocchie monsignor Gualtiero Bassetti sollecita un cammino di conversione. «C’è bisogno di andare incontro al Signore», afferma. Avendo come punto di riferimento privilegiato la parrocchia che il Vescovo definisce «la migliore palestra della vita cristiana». Poi l’esortazione: «Occorre avere il coraggio di essere autentici testimoni di Cristo e trovare la forza per dirsi cristiani anche di fronte a oltraggi e prefaricazioni».A Vitiano ha davanti a sé i ragazzi della Cresima. Ed è soprattutto a loro che monsignor Bassetti racconta la sua esperienza di testimonianza «di strada» che gli è capitata durante il pellegrinaggio dei giovani alla Madonna del Conforto. «Dovevo attendere i giovani in cattedrale – spiega – ma ho deciso di andare incontro alla processione fino alla piazza di San Michele. Quando sono arrivato in piazza, ho trovato decine di ragazzi. Ma non erano quelli del pellegrinaggio: erano gruppi che ogni sera si danno appuntamento a due passi dalla scalinata vicino al Corso. Appena mi avvicino, sento una frase: “Ecco l’esorcista”. E io: “No, sono il Vescovo”. E un altro: “E’ il Vescovo di Alberoro”. E io ancora: “Sono il Vescovo di tutta la diocesi”». Il dibattito si anima. Prosegue monsignor Bassetti: «Hanno cominciato a chiedermi perché mi ero fatto prete e come vivevo la castità. Poi uno dei ragazzi mi ha detto: “Ma io non sono cristiano”. E io: “Ma come ti chiami?”. Lui: “Cristiano”. Quindi ho risposto: “Ma se sei cristiano già nel nome”. Al ragazzo non deve essere piaciuto: “Sono buddista. Perché Budda dà serenità”. Allora gli ho ricordato una cosa che li ha colpiti: “Io vi conosco tutti. Vi ho chiamati per nome quando vi ho cresimati”. E’ stato come abbracciarli tutti».Nei giorni in cui si ferma nella comunità di Vitiano alla periferia del comune di Arezzo monsignor Bassetti tocca la vita di un territorio e di una parrocchia. Cominciando dai malati che il Vescovo incontra entrando nelle loro case. Poi il confronto con i ragazzi del catechismo che resta un momento fondamentale della visita pastorale. Significativa la sosta nella comunità di San Martino, la struttura che accoglie ragazzi affidati ad educatori dal tribunale dei minori. E davvero partecipato è stato l’incontro nel dopocena con l’intera comunità. Come sottolinea don Premoli nel saluto al Vescovo che chiude la visita: «Nell’accorrere numeroso di tante persone abbiamo constatato il desiderio mai sopito di ravvivare la propria disponibilità a cercare ciò che conta nella vita: la coscienza che solo Gesù Cristo e una fede incrollabile possono farci attraversare senza paura le vicende liete e tristi dell’esistenza». Quindi l’invito a «un attaccamento e un’appartenenza indiscutibili alla Chiesa e alla parrocchia attraverso la stima reciproca, l’apertura cordiale a tutti, l’umiltà che ci fa riconoscere bisognosi di aiuto e di misericordia». di Giacomo Gambassi