«Serve coerenza fra ciò che si professa in chiesa e la vita di tutti i giorni». E’ un richiamo alla «trasparenza» della coscienza quello che lancia il Vescovo, monsignor Gualtiero Bassetti, dalla parrocchia di Alberoro in cui si ferma per la visita pastorale. Penultima tappa del percorso fra le comunità del vicariato di Rigutino, la sosta nel paese fra Arezzo e Monte San Savino cade a pieno nel tempo della Quaresima. E il Vescovo ne trae spunto per una riflessione sul cammino di vita. «San Paolo ci invita alla testimonianza – spiega durante la celebrazione della domenica – Ma non può essere sufficiente una testimonianza di Cristo a parole: la fede va calata nel quotidiano e deve essere il riferimento del vivere di ogni giorno». Sottolinea monsignor Bassetti che «il Vangelo va sia annunciato, sia vissuto». Poi l’invito: «Occorre rientrare in noi stessi. Siamo troppo abituati a stare a guardare dalla finestra, quasi che alcune esperienze non ci interessassero. Invece, c’è bisogno di tornare a prendersi cura della nostra vita». E per farlo il Vescovo indica la strada della conversione. «Va cambiata la vita. E per tornare al Signore è importante sia la preghiera sia il digiuno». Digiuno che non può limitarsi solo al cibo, sostiene monsignor Bassetti. «E’ urgente imparare anche a dire “no”, magari cominciando dalla televisione che può essere anche spenta ogni tanto. La moderazione avvicina al Signore».E’ un viaggio in una realtà variegata quello che il Vescovo compie fermandosi ad Alberoro. Una parrocchia di 1800 abitanti, in forte espansione per i nuovi insediamenti residenziali in costruzione, che è guidata da don Miroslaw Bienkowski (per tutti, «don Mirco»). Durante i tre giorni della visita monsignor Bassetti entra nelle case dei malati, visita la scuola elementare, si confronta con i catechisti, i ragazzi e i loro genitori, intesse un dialogo con il consiglio parrocchiale e le associazioni che si muovono all’ombra del campanile, tocca con mano la realtà del mondo del lavoro immergendosi nelle aziende artigiane e commerciali della zona. «Il lavoro non è solo un fattore economico – precisa il Vescovo – E’ una missione e una vocazione per l’uomo che investe l’ambito familiare e quello sociale». Momento particolare è l’incontro con i ragazzi e gli educatori dell’oratorio «San Marco» che si trova a due passi dalla chiesa, che prende il nome della parrocchia e che da anni è un punto di aggregazione e di crescita.«In una terra come questa – afferma monsignor Bassetti nell’omelia domenicale – restano ancora ben radicati i segni della civiltà dell’amore e i richiami alle radici cristiane». Il Vescovo li vede, ad esempio, nell’assistenza agli anziani, ma anche nella partecipazione alle celebrazioni. Però monsignor Bassetti avverte: «La fede non è un sentimento o un’emozione. E’ l’adesione dell’uomo al disegno di Dio che significa affidarsi a Lui anche se non lo si conoscere perfettamente, come fece Abramo». di Giacomo Gambassi