E’ stato accolto con una vasta eco sulla stampa, nella città di Arezzo e anche fuori della Toscana il messaggio che ha inviato il Vescovo, monsignor Gualtiero Bassetti, alla vigilia della festa della Madonna del Conforto in cui invita a stringere «un patto educativo nel nome dei giovani» per superare le situazioni di disagio giovanile.«I giovani chiedono risposte: questo ha dichiarato il Vescovo. Come non essere d’accordo? – ha spiegato l’assessore alle politiche giovanili del comune di Arezzo, Lucia De Robertis – Il disorientamento di un’intera generazione è evidente. Lo si verifica nella scuola, nell’università, nella precarietà del lavoro. Lo si può toccare con mano nei fenomeni negativi che rischiano di collocare parte di questa stessa generazione ai margini della società. Ma grandi sono anche le potenzialità dei giovani. Condivido le preoccupazioni di monsignor Bassetti e ritengo che l’azione di un’intera comunità locale possa convergere nell’affrontare quelle emergenze che rischiano di disgregare una parte significativa delle nuove generazioni. Inoltre bisogna avere presente che dai giovani emergono domande positive che chiedono quelle risposte concrete di cui ha scritto il Vescovo. Domande relative ai valori della vita e su queste si sofferma, giustamente, la Chiesa. Domande relative anche alla qualità della vita in termini di cultura, lavoro, socializzazione, creatività. Su questo versante, il mondo istituzionale è chiamato ad operare con sempre maggiore concretezza».Anche «Demos», l’osservatorio dei cattolici democratici, ha apprezzato il messaggio di monsignor Bassetti. «Il Vescovo ha rivolto un pressante appello a favore della gioventù aretina. Ha richiesto progetti concreti per difenderli dai mali del nostro tempo, ha perorato interventi contro le nuove e vecchie povertà giovanili. I cattolici democratici aretini, in forme diverse, da 23 anni, in occasione della ricorrenza della Madonna del Conforto, testimoniano la loro speranza e in questo anno le affidano il grave vulnus sociale del lavoro precario. “L’incertezza che attanaglia il mondo giovanile”, citiamo dall’intervento di monsignor Bassetti, si tocca con mano anche nella provincia di Arezzo nelle varie forme di precariato. Il mondo del lavoro chiede più attenzione, ad iniziare dalle istituzioni, dal sindacato, dalle categorie produttive. Demos chiede che il messaggio del Vescovo non venga fatto cadere nel vuoto e che la stabilizzazione di tutti i precari divenga segno di solidarietà».