L’invito arriva direttamente dal Vescovo. E’ monsignor Gualtiero Bassetti in prima persona che entra in punta di piedi nelle case di chi ha vissuto e vive la sofferenza della separazione per ascoltare, dialogare e confortare. Il dolore di coppie cristiane che sono in crisi interpella anche il Vescovo che lancia il suo personale appello agli sposi in situazioni di separazione, divorzio o nuova unione per ritrovarsi nel suo «appartamento», il palazzo vescovile di Arezzo, e aprire un confronto sincero e sereno con lui, pastore della Chiesa aretina, cortonese e biturgense, e con l’intera diocesi.E’ un segnale forte di attenzione della Chiesa locale verso i coniugi che stanno attraversato momenti difficili e spesso di smarrimento. Qualcuno ha vissuto un’esperienza di chiusura da parte della comunità ecclesiale, di giudizio o addirittura di condanna che ha suscitato ulteriore sofferenza. Ed ecco la risposta di monsignor Bassetti che si mette in ascolto dei loro tormenti che lasciano ferite profonde e che possono toccare anche l’intera comunità cristiana.L’appuntamento è per domenica 16 marzo alle 15.30 nel salone del Vescovado. A fare gli onori di casa proprio il Vescovo che aprirà l’incontro promosso dall’Ufficio diocesano per la pastorale della famiglia e dal consultorio «La famiglia» di Arezzo. Due i relatori che animeranno il pomeriggio: uno è Emanuele Scotti, vice presidente nazionale dell’Associazione famiglie separati cristiani; l’altro è Roberto Ferraro, coordinatore per la Toscana dell’associazione.A fare da spunto all’incontro la lettera che l’Arcivescovo di Milano, il cardinale Dionigi Tettamanzi, ha indirizzato ai coniugi in situazioni di difficoltà che vengono chiamati «fratelli amati» dalla Chiesa. Nel documento dal titolo Il Signore è vicino a chi ha il cuore ferito il cardinale spiega che «la fine di un matrimonio è anche per la Chiesa motivo di sofferenza e fonte di interrogativi pensanti: perché il Signore permette che abbia a spezzarsi quel vincolo che è il “grande segno” del suo amore totale, fedele e indistruttibile?». Da qui la constatazione: «La scelta di interrompere la vita matrimoniale non può mai essere considerata facile e indolore. Quando due sposi si lasciano, portano nel cuore una ferita. Questa ferita anche la Chiesa la comprende».E’ il volto di una Chiesa vicina alle sue membra più fragili quella che presenta il cardinale e quella che fa propria la diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro. «Alcuni di voi – scrive l’Arcivescovo di Milano – hanno fatto esperienza di qualche durezza nel rapporto con la realtà ecclesiale e hanno potuto nutrire il pensiero di essere stati abbandonati o rifiutati dalla Chiesa». Invece è ben altro il messaggio che parte dal cardinale Tettamanzi e che vuol essere lo spirito dell’incontro di domenica prossima. «Chiedo a voi, sposi divorziati risposati, di non allontanarvi dalla vita di fede e dalla vita della Chiesa», esorta l’Arcivescovo. E’ ciò che si aspetta anche la nostra diocesi che apre un dialogo che dovrà continuare.di Giacomo Gambassi