Arezzo - Cortona - Sansepolcro

La Quaresima per imparare a vivere.

E chi lo ha detto che la Quaresima è una sola. Possono essere senza problemi due: due Quaresime che si aiutano nel nostro cammino verso la Pasqua.

LA PRIMA QUARESIMAAllora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per esser tentato dal diavolo. E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, ebbe fame. Questa prima Quaresima è quella legata alla vita terrena, alla missione di Gesù. Le tentazioni, momento privilegiato di prova, lo spingono a chiarire a se stesso i valori “primi” su cui fondare la propria vita. Non solo un uomo biologico (non di solo pane ) ma un uomo immagine di Dio (ma di ogni parola), non solo una vita di fede (buttati giù) ma anche una vita di ragione ( non tentare), non solo un desiderio di potere (sarà tutto tuo), ma anche una sete di libertà (lontano da me). Le tentazioni di Gesù che Matteo raccoglie e sintetizza nel racconto evangelico (Mt 4,1) sono state parte della sua vita e della sua missione.Pane e parola: moltiplicazione dei paniEcco come lo stesso Gesù commenta la “fede” della gente sfamata che lo cerca: In verità, in verità vi dico, voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna, e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».Buttati giù: scendi dalla croceE quelli che passavano di là lo insultavano scuotendo il capo e dicendo: «Tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso! Se tu sei Figlio di Dio, scendi dalla croce!». Anche i sommi sacerdoti con gli scribi e gli anziani lo schernivano: «Ha salvato gli altri, non può salvare se stesso. È il re d’Israele, scenda ora dalla croce e gli crederemo».Sarà tutto tuo… lontano da meDa allora Gesù cominciò a dire apertamente ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei sommi sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risuscitare il terzo giorno.Ma Pietro lo trasse in disparte e cominciò a protestare dicendo: «Dio te ne scampi, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!». LA SECONDA QUARESIMAEgli si mostrò ad essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, apparendo loro per quaranta giorni e parlando del regno di Dio.Questa seconda quaresima è legata alla vita eterna, a Gesù risorto.In realtà noi dovremmo preoccuparci più di imparare a vivere che di morire. Spesso purtroppo è il pensiero della morte quello che «illumina» la vita. Per esempio: per far capire il rapporto da avere con le cose è facile dire: guarda che morirai e lascerai tutto. ma questo non è cristianesimo ma solo buon senso. Il cristianesimo per aiutarmi a vivere il rapporto con le cose mi dice :guarda, più cose hai e più puoi amare i tuoi fratelli e vivrai felice sempre. Insomma costruire sulla via Crucis la via Lucis.Una via segnata dagli incontri che Gesù risorto ha vissuto con gli altri. L’annuncio alle donne, l’incontro personale con Maria di Magdala, il cammino con i discepoli di Emmaus, l’appuntamento con il discepolo Tommaso, il dialogo con Pietro.In realtà il tempo pasquale finisce con la pentecoste che è la nascita «ufficiale» della Chiesa: senza la fede la Chiesa non esiste. E’ senza dubbio più facile legare la prima Quaresima alla vita dell’uomo. Ma senza la seconda non avrebbe nessun senso.di don Francesco Sensini