Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Sansepolcro, una tesi ridisegna l’ex monastero di Santa Chiara.

La bellezza di una città spesso si misura dal valore culturale che riesce ad esprimere, e a maggior ragione se tale bagaglio conoscitivo riesce a produrre bellezze architettoniche tali da permanere nel tempo per il proprio valore artistico e storico.A Sansepolcro, questo si è manifestato in plurime forme e manufatti, ma ce n’è uno in particolare che mi ha affascinato per la sua storia e per la sua incisività sociale: l’ex monastero monumentale di Santa Chiara. Mi ha affascinato così tanto da decidere di dedicare ad esso la mia tesi di laurea in architettura. Questa non nasce solo come indagine storica, ma vuole essere soprattutto una vera e propria occasione di riprogettazione di un’immobile di notevole interesse artistico e cittadino. Ed è proprio da questo interesse che ho deciso di esporla in una mostra aperta tutti i giorni presso la sala espositiva del Palazzo pretorio a Sansepolcro.La lunga storia del monastero di Santa Chiara ha origine nel 1281 quando, a causa della guerra tra biturgensi ed aretini, viene distrutto il monastero degli agostiniani posto fuori dalle mura cittadine. Sostanzialmente sono due le tappe evolutive principali: quella agostiniana e quella delle clarisse che ne entrano in possesso nel 1555. Della prima rimangono alcuni segni sparsi afferenti allo stile gotico, come ad esempio l’ex zona del capitolo, mentre del secondo periodo rimane fondamentalmente tutto l’impianto principale. L’attuale configurazione dell’edificio è quindi il risultato di una serie di addizioni e ricostruzioni che si sono susseguite nel tempo e di cui è stato necessario studiare la storia e reperire il materiale. Al termine di questo percorso di analisi è stato possibile procedere nel rilievo, ottenuto il quale si è reso necessario valutare e capire quali fossero le possibilità di riuso dell’ edificio e nello stesso tempo quali fossero le attuali esigenze della cittadinanza.Il sito fin dal periodo agostiniano è stato un luogo di cultura e di accoglienza: pertanto è stato pressoché inevitabile continuare questa vocazione naturale predisponendolo a funzioni che siano d’interesse collettivo. Sansepolcro da sempre vive una certa predisposizione per l’arte – non a caso è la città che ha dato i natali a Piero della Francesca – e nello stesso tempo ha sempre mostrato una particolare attenzione verso il mondo dell’associazionismo. Attualmente questi due «motori sociali» sono in crescita e necessitano di uno spazio idoneo. Ed è così che cogliendo questa interessante possibilità ho pensato di progettare un nuovo «Centro polivalente d’arte e cultura» in cui sia possibile approfondire questi aspetti.Il progetto che ne è seguito rappresenta un connubio di aspetti innovativi mescolati ad elementi tradizionali che rendono l’edificio al contempo moderno ma in pieno equilibrio con la sua storia secolare. Esternamente il parco-esposizioni che introduce all’edificio permette di godere a pieno anche delle zone circostanti ricreando un rapporto col contesto che ormai si era perso nel tempo. Funzionalmente il progetto si articola in tre parti tutte indipendenti, ma organiche tra loro: la zona espositiva, la parte ristorativa ed il comparto associativo. Il risultato è un riutilizzo funzionale e strutturale che si sposa perfettamente con le caratteristiche dell’edificio ed in piena armonia con le esigenze della collettività.La mostra è dalle 17.30 alle 19.30. Per prenotare visite o chiedere informazioni di qualsiasi tipo è possibile scrivere a gabriobruni@hotmail.com.di Gabriele Bruni