Arezzo - Cortona - Sansepolcro

«Patto» d’amicizia con la Croazia.

E’ stato rinnovato, con una seduta straordinaria del consiglio comunale, il gemellaggio tra le città di Sansepolcro e di Sinj. Nel 1981 Sinj, al momento della ratifica del primo gemellaggio, si trovava sotto la Repubblica Federale Socialista, mentre oggi appartiene alla Repubblica di Croazia.E proprio una bandiera croata svettava a Palazzo delle Laudi, simbolo della nuova amicizia stretta tra i due popoli. Un legame che è riuscito anche a superare le difficoltà legate drammatico conflitto nei Balcani. Ripensando al contesto geopolitico internazionale in cui vide la luce questo gemellaggio, parrebbe di parlare di un’altra epoca, anche solo per il fatto che il protocollo fra i due comuni citava appunto la Repubblica Federale Socialista di Jugoslavia.Però i rapporti fra le due comunità non sono mai completamente cessati, tanto che un camion di aiuti partì da Sansepolcro appena terminata la guerra. L’episodio è stato ricordato anche con molta gratitudine dai croati durante la cerimonia nel municipio della città di Piero.Adesso Sinj è una vitale città, nonostante il crollo del sistema comunista abbia comportato uno sconvolgimento del sistema produttivo, con la relativa cessazione di attività delle grandi industrie nazionali. All’incontro in Palazzo delle Laudi erano presenti il presidente del consiglio e il sindaco della città croata e di quella biturgense, oltre che i sindaci e gli amministratori di quel lontano 1981. Già lo scorso agosto alcuni rappresentanti del comune biturgense si erano recati in visita alla città croata, annunciando il rinnovo del gemellaggio. Nel mutato contesto geopolitico che vede la Croazia candidata all’ingresso nel Unione Europea, oltre che nella concretezza della prospettiva di scambi economici, è nel nome di quell’idea di «Europa dei popoli» che legittima quella istituzionale ed economica, che si ripropone questo legame. Una Europa delle genti ancora da costruire sul piano culturale e sociale, negli scambi tra associazioni, nei rapporti tra giovani, attraverso l’incontro di scolaresche, per un futuro di condivisione degli stessi valori nel riconoscimento e nel rispetto di una comune libertà.Lorenzo Canali