Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Il santuario del Carmine in festa. Il tributo dei pellegrini a Maria.

Come ogni anno il giorno dell’Ascensione ripete il pellegrinaggio di migliaia di fedeli della Valtiberina verso il santuario della Madonna del Carmine, ad Anghiari, dove l’11 luglio 1536 la Vergine apparve alla pastorella Marietta. Sarà un programma veramente intenso quello di domenica 4 maggio, giorno di festa grande per il santuario che aprirà le proprie porte già al primo mattino, alle 6, per cominciare ad accogliere i primi fedeli.Dalle 7 si alterneranno le SS.Messe ad ogni ora, celebrate dai parroci del Vicariato di Anghiari che nell’annuale occasione sospenderanno tutte le celebrazioni domenicali delle parrocchie per favorire la partecipazione al Santuario. E come ogni anno, accanto alla folla che arriverà ad Anghiari, decine e decine di fedeli coglieranno anche l’occasione per riscoprire il Sacramento della Riconciliazione. Gli stessi sacerdoti, aiutati da religiosi della zona, saranno a disposizione di ora in ora per le confessioni. Alle 11.15 sarà la volta della solenne concelebrazione eucaristica, presieduta da monsignor Vittorio Gepponi, Vicario episcopale della diocesi per la vita consacrata, già vice-presidente del Tribunale della diocesi di Roma e collaboratore della Segreteria di Stato Vaticana. Concelebreranno con lui i sacerdoti del Vicariato di Anghiari, mentre la schola cantorum «Don Vittorio Bartolomei» presterà servizio con il proprio repertorio di canti sacri.Nel pomeriggio riprendono le SS. Messe, previste una alle 16, durante la quale avverrà la presentazione dei bambini alla Madonna e la loro benedizione. Infine quella delle 18, la più attesa da tutti, poiché sarà proprio il rettore del santuario, don Marco Salvi, a celebrarla. E questa celebrazione sarà l’occasione per ringraziare il comitato dei «Festarini» che operano per la riuscita della festa. Nella conclusione don Marco Salvi è solito recitare l’atto di consacrazione alla Madonna. Presterà servizio il coro «I Cantori del Borgo» di Sansepolcro.La sera precedente alla festa, alle ore 21, il tradizionale fuoco segnerà l’inizio della festa. Acceso nel piazzale di fronte al santuario, come facevano i contadini nelle proprie aie alle vigilie delle grandi solennità, il fuoco sarà benedetto e davanti ad esso comincerà il canto solenne dei Primi Vespri, preghiera vespertina che prelude alla grande festa.Numerosi saranno i pellegrini che raggiungeranno il santuario attraverso i quattro percorsi individuati da dove ognuno può compiere un tratto a piedi, riscoprendo così il senso cristiano del pellegrinaggio. I percorsi, tutti scrupolosamente segnati da cartelli, partiranno dai luoghi dove è possibile lasciare le automobili ed incamminarsi verso il santuario. Il primo percorso prevede la strada da Anghiari al santuario; il secondo con partenza dalla Pieve di Micciano; il terzo dalla frazione di Tavernelle; infine quello che parte dalla base della pineta di «Cul di paiolo» e scende verso il santuario. I pellegrini che raggiungeranno il Carmine si potranno accostare all’altare della Madonna dove al termine di ogni celebrazione è prevista la benedizione di pellegrini.Negli ultimi anni il numero dei fedeli che nel giorno dell’Ascensione sale al santuario del Carmine è notevolmente incrementato. Nel «registro dei pellegrini» che si trova all’ingresso vi si possono leggere fedeli che arrivano, per l’occasione, oltre che da tutta la Valtiberina, anche dalla parte nord dell’Umbria, fino a Perugia e nel versante toscano da Arezzo, Castiglion Fiorentino, Cortona, il Casentino, il Valdarno e perfino da Firenze a da Siena. Per l’accoglienza dei pellegrini alle porte del santuario sono previsti dei gazebo dove ci sarà la possibilità di acquistare candele e ricordini, ma soprattutto l’uovo sodo: antico cibo dei pellegrini romani e segno delle feste pasquali. Nel chiostro cinquecentesco del santuario, dove nei secoli addietro hanno soggiornato i religiosi carmelitani, è allestito il «ristoro del pellegrino», che prevede appunto un ristoro gratuito per coloro che salgono al santuario. Questa iniziativa è possibile grazie al lavoro del comitato dei «Festarini» che nei giorni precedenti la festa compie la tradizionale questua nelle frazioni che circondano il santuario. Inoltre giochi tradizionali e tombola per bambini. Il rettore: «La Madonna e’ la stella della speranza»Il santuario della Madonna del Carmine vive, nel giorno della solennità dell’Ascensione al cielo di Gesù Cristo, uno dei giorni più belli dell’anno». Lo scrive don Marco Salvi, il rettore del santuario di Anghiari, nel messaggio che invia alla vigilia della grande vesta mariana. «La Madonna, come la Chiesa, ci è madre e maestra – sottolinea il sacerdote – Prima di tutto porta con sé un messaggio di speranza. Il Papa Benedetto XVI nella sua ultima enciclica «Spe salvi» ha scritto che la Chiesa invoca Maria come “stella della speranza”. Nel nostro viaggio sul mare della storia abbiamo bisogno di “luci di speranza”, di persone cioè che traggono luce da Cristo “ed offrono così orientamento per la nostra traversata”. E chi meglio di Maria può essere per noi “stella di speranza”? Lei, con il suo “sì”, ha consentito alla speranza dei millenni di diventare realtà, di entrare in questo mondo». Don Salvi spiega il senso della festa del 4 maggio. «Il nostro salire al santuario del Carmine non è solo una semplice tradizione, ma una affermazione del nostro essere protesi verso colui che è la “via, verità e vita”. Il Papa, anche nel suo viaggio in America, ha rimarcato la decisiva sfida contro il relativismo, che è la più grande “disperazione” dell’uomo di oggi».