Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Comunicazione, gli animatori di Arezzo «modello» in Italia.

Bibione è una piccola località balneare poco più a est di Venezia. Un nome sconosciuto ai più, almeno fino alla settimana scorsa. Oltre 500 persone provenienti da tutta Italia infatti, vi si sono recate per il convegno «Porta parola. Nuovi protagonisti per le comunità e i mass media» organizzato dal quotidiano Avvenire in occasione dei suoi quarant’anni e svoltosi dal 24 al 27 aprile. La motivazione? Riflettere sulla figura degli animatori della comunicazione e della cultura. «Accanto al catechista, – ha affermato il direttore di Avvenire Dino Boffo – all’animatore della liturgia, al volontario caritas, c’è bisogno nelle nostre parrocchie di chi si fa carico della dimensione culturale. La quale assume una valenza subito concreta se rapportata ai media di ispirazione cristiana». Un cammino indicato anche dal direttorio delle Comunicazioni sociali che la Conferenza episcopale italiana ha pubblicato nel 2004 e sul quale la nostra comunità diocesana lavora oramai da qualche anno. Un impegno portato avanti in tutti i mezzi di comunicazione di ispirazione cristiana della nostra diocesi, quali Radio Incontri, Telesandomenico, e lo stesso Toscana Oggi, ma non solo. L’Ufficio delle comunicazioni sociali della diocesi, un paio di anni fa, aveva dato vita ad uno dei primi corsi di formazione per animatori della comunicazione e della cultura, servito per attivare un primo nucleo di animatori che hanno poi continuato il loro cammino nelle parrocchie. Questo è avvenuto per esempio al Sacro Cuore con l’associazione «Testa e Croce» nata per valorizzare la cultura in un’ottica cristiana. Un impegno, quello della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro che è piaciuto agli amici di Avvenire e che lo hanno riproposto a tutta l’assemblea presente al convegno grazie ad un video. Il filmato, girato dagli operatori della televisione di ispirazione cristiana Sat 2000, riprende l’attività portata avanti nell’ambito della comunicazione sociale e della cultura nel nostro territorio, è disponibile all’indirizzo www.portaparola.it, e verrà messo in onda nei prossimi giorni su Telesandomenico. La nutrita delegazione aretina composta da under 18, e over 55, si è ritrovata così, ad essere un vero e proprio punto di riferimento per tutti i partecipanti. Il convegno riferendosi ai mezzi di comunicazione di ispirazione cristiana a più riprese ha visto ripetere il motto «c’è dell’altro» evidenziando che possiamo guardare con speranza al mondo dei media, mondo dove i cristiani sono ben presenti. C’era Radio in Blu, la Federazione dei settimanali cattolici italiani, l’agenzia di stampa Sir, Famiglia cristiana, il Messaggero di Sant’Antonio e molti altri, evidenziando una ricchezza inestimabile, ma spesso sottovalutata e snobbata anche da noi credenti.In molti durante il convegno sono tornati sulla necessità di lavorare in sinergia e di fare rete per migliorare sempre di più l’azione pastorale. Il Cardinale Angelo Scola, patriarca di Venezia nel suo intervento di sabato 26 aprile aveva evidenziato per esempio come «spesso le opinioni sono più forti della comunione» e il giorno prima il Cardinale di Genova nonché presidente della Cei Angelo Bagnasco si era soffermato sul fatto che «la questione della conoscenza adeguata è anche questione dell’adeguata forma della comunità». di Luca Primavera