Arezzo - Cortona - Sansepolcro

La task force per gli ultimi Torna il progetto Caritas per combattere il disagio.

L’impegno della Caritas diocesana è da sempre orientato in un’ottica di ascolto, accompagnamento e reinserimento nella società dei più bisognosi. Le iniziative ed i progetti che vanno in tal senso sono veramente tante, partendo dalle mense per arrivare alla distribuzione di vestiario, dagli ambulatori agli alloggi, dall’impegno nella cooperazione internazionale a percorsi di formazione per i volontari delle caritas parrocchiali, e molti altri.«Promuovere l’integrazione degli ultimi», è il nome di uno di questi progetti partito circa due anni fa, per cercare di dare risposte concrete alle esigenze riscontrate presso il Centro di Ascolto diocesano e studiate dall’Osservatorio sulle povertà.Dopo l’esperienza dell’anno passato, il progetto «Più» si avvia ad entrare nella seconda fase coinvolgendo sempre più persone e articolandosi ancora, cercando un legame con il territorio ancora più stretto. Il progetto nasce grazie ai fondi destinati all’8 per mille e al contributo della Caritas italiana, ed è incentrato su cinque aree di intervento.La prima riguarda donne in situazioni di disagio, con problematiche familiari o con la «valigia in mano», consentendogli di poter disporre di posti letto di emergenza, di prima, e seconda accoglienza presso la casa di accoglienza «San Vincenzo», l’istituto Thevenin e un appartamento solidale messo a disposizione dall’ordine delle Piccole Ancelle del Sacro Cuore.Il secondo aspetto riguarda, invece, l’osservazione domiciliare per il sostegno e l’accompagnamento di famiglie disagiate. Il terzo è incentrato sulla questione dell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Il quarto riguarda il ruolo della comunicazione nell’affrontare le situazioni di marginalità. Infine, il quinto è orientato a un sempre maggior coinvolgimento nel territorio in modo da renderlo protagonista del reinserimento delle persone e delle famiglie in difficoltà.In questo senso sono iniziate delle collaborazioni sia con le istituzioni più vicine al territorio come le circoscrizioni, sia con le parrocchie nelle quali risiedono le persone e la famiglie interessate. Da una parte questo si rende necessario per far conoscere ai parroci ed alle amministrazioni quali siano le situazioni presenti nel territorio; dall’altro si studiano insieme dei percorsi volti all’inserimento a tutti gli effetti nella società. Per portare avanti un lavoro simile è necessario un forte lavoro di rete collaborando con le istituzioni, con i servizi sociali, con le categorie economiche e naturalmente con tutte le strutture gestite più o meno direttamente dalla Caritas. Alcuni articoli di giornale e una trasmissione su Telesandomenico hanno cercato di dare maggiore rilievo agli impegni del progetto «Più», all’interno del quale la Caritas diocesana nel 2007 ha seguito ed accompagnato 16 donne in difficoltà sia italiane che straniere, 10 famiglie disagiate, e quattro persone per il reinserimento lavorativo.