Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Buitoni, le trattative si fermano Allarme in consiglio comunale.

C’era un’intera comunità, non più distinta da confini geografici. C’erano tanti giovani, tante famiglie. C’erano anche quelli della «vecchia guardia» che di crisi, di cessioni e di momenti difficili ne sentono parlare ormai da anni. Martedì scorso l’intera Valtiberina si è ritrovata stretta attorno alla Buitoni di Sansepolcro, in un consiglio comunale straordinario indetto dall’amministrazione biturgense e che ha visto la partecipazione di tanti cittadini e politici, sia umbri che toscani. Scenario: il cinema «Nuova Aurora» che solo all’ultimo momento ha sostituito per motivi metereologici il piazzale antistante la fabbrica di pasta e fette biscottate. Tutti uniti in difesa di quella che il sindaco di Sansepolcro, Franco Polcri, ha definito «un nostro bene».Le notizie provenienti dall’ultimo faccia a faccia con la dirigenza Nestlè, avvenuto a Firenze nella sede dell’ufficio regionale del lavoro e a cui hanno preso parte anche i rappresentanti sindacali e della Rsu aziendale, oltre che l’amministrazione biturgense e della Regione Toscana, non erano delle più rassicuranti. Mastrolia, unico contendente rimasto in gara. Fabianelli e Colussi fuori dai giochi. Questo in sintesi il succo di quanto messo sul piatto dalla multinazionale svizzera durante l’incontro fiorentino, per bocca del direttore alle relazioni industriali, Gianluigi Toia, secondo il quale la situazione della Buitoni di Sansepolcro sarebbe «ad un punto fermo alla conclusione del quale c’è solo un imprenditore: Mastrolia». Un vero e proprio colpo di scena, anche perché solo poche settimane fa la stessa multinazionale svizzera, con una nota stampa ufficiale, aveva tagliato fuori l’imprenditore campano che è mal visto da sindacati e lavoratori per la conduzione definita «disastrosa» di un altro stabilimento a marchio Buitoni, quello a Eboli.Proprio su questo incontro e sul suo inatteso esito si è incentrata la discussione del consiglio comunale aperto. «Ora è il momento di essere tutti uniti», hanno ribadito in coro politici e amministratori umbri e toscani, di ogni schieramento politico. Per Alessandra Dori, assessore al lavoro della provincia di Arezzo, «Mastrolia non è la soluzione migliore» anche se, secondo Andrea Lignani Marchesani, consigliere regionale umbro di An, «è sbagliato arrivare a dire che è meglio la chiusura a Mastrolia, anche perché una multinazionale che si sente dire ciò non ci pensa molto a fare i bagagli una volta per tutte». Unanime l’appoggio del consiglio di Sansepolcro alla richiesta, promossa lunedì a Firenze dall’assessore regionale alle attività produttive, Ambrogio Brenna, e accolta poi dalla Nestlè, di «fermarsi a pensare per approfondirne le ulteriori possibilità». Uno stop di qualche settimana alla trattativa, quindi, per valutare per l’ennesima volta tutte le possibilità e giungere a quella soluzione che garantisca realmente continuità produttiva e posti di lavoro. Perché solo una comunità unita può costruire un futuro più sereno per la Buitoni e la Valtiberina. E così resta alto l’allarme sul futuro dello storico marchio che dà lavoro a centinaia di operai.di Lorenzo Canali