Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Il matrimonio, sacramento per la comunità.

Il Signore crocifisso e risorto, dopo aver inserito i credenti nel corpo ecclesiale con il Battesimo, li santifica anche come coppia; comunica agli sposi lo Spirito Santo per renderli capaci di amarsi l’un l’altro con amore di donazione che sia un riflesso del suo sacrificio pasquale e della comunione trinitaria». E’ questo ciò che si legge nella presentazione del nuovo rito del matrimonio. La nostra vita di sposi, nella realtà quotidiana, deve diventare segno sacramentale di salvezza: benedizione di Dio, la concretizzazione dell’amore di Dio nella comunità. Il matrimonio non è un sacramento «privato» dato per il bene degli sposi, ma un «sacramento ecclesiale» dato per il bene della comunità in analogia al Sacramento dell’Ordine. Due sacramenti direttamente finalizzati a formare e dilatare il popolo di Dio, ed entrambi segno dell’amore sponsale di Cristo per la Chiesa.Matrimonio e sacerdozio ministeriale (e potremmo aggiungere anche la vita consacrata) sono due vocazioni che si illuminano e si sostengono a vicenda. Noi sposi abbiamo bisogno della testimonianza dei sacerdoti (come dei consacrati) per ricordarci che il nostro amore non può esaurirsi dentro le mura della nostra casa, ma deve divenire una ricchezza sociale e una risorsa per edificare la comunità cristiana. A loro volta, i presbiteri (e con loro tutti i consacrati nella vita religiosa) hanno bisogno di essere a contatto con la quotidianità della vita degli sposi: con il suo calore accogliente, con la sua tenerezza perché il loro amore non diventi povero di umanità. Abbiamo tutti bisogno di imparare reciprocamente ad essere Chiesa, perché ognuno dei due sacramenti contiene degli ingredienti che costruiscono la bellezza della comunità cristiana.La Chiesa ha bisogno di ambedue questi sacramenti per essere «sana»: soprattutto oggi è chiamata a camminare con entrambe queste gambe, lasciandosi costruire e caratterizzare da tutti e due i sacramenti che Cristo le ha dato per il servizio degli altri e per la edificazione del popolo di Dio. Tutto questo apre alla Chiesa una stagione nuova, che domanda una maggiore collaborazione e corresponsabilità tra sposi e presbiteri.Negli sposi il Signore fa un dono alla comunità e la comunità deve lasciarsi coinvolgere nella responsabilità verso ogni famiglia, in particolare le giovani coppie, aiutandole a prendere piena coscienza della loro dignità, ad affrontare i primi anni di vita in due e avviandole ad una responsabilità educativa verso i figli.Anche nella nostra Diocesi, a poco a poco, prendono forma varie attività pastorali in cui le famiglie si fanno soggetti attivi e responsabili: alcune esperienze significative sono emerse durante gli incontri di formazione promossi dall’Ufficio di pastorale familiare e ci aspettiamo di poter ascoltare altre testimonianze da tante altre famiglie e parrocchie della diocesi.Rita e Fabrizio Cherubini