Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Comunicare la Scrittura con i linguaggi contemporanei.

L’anno pastorale volge ormai al termine: è tempo di bilanci, di verifiche, ma anche di progettazione, di ipotesi e di proposte per il futuro. Quello che ci accingiamo a vivere sarà, poi,un anno pastoralmente molto intenso e significativo: la Chiesa vivrà l’anno paolino e, in questo contesto, dal 5 al 25 ottobre si svolgerà la XII Assemblea del Sinodo dei vescovi sul tema «La parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa». In preparazione a questo importante evento, dal 18 al 20 aprile si è svolto all’Università Pontificia Salesiana di Roma, il convegno biblico nazionale, proprio sul tema del Sinodo.Il convegno, dedicato alla Parola di Dio in prospettiva pastorale, ha avuto come destinatari gli operatori pastorali (presbiteri, consacrati, catechisti, animatori di pastorale giovanile), ma era aperto anche a tutti gli appassionati di Bibbia. Fra gli obiettivi della tre giorni, quello di riconoscere il senso corretto della pastorale biblica nella vita e nella missione della Chiesa, di conseguire una visione di insieme sul senso della parola di Dio e sul suo rapporto con la Sacra Scrittura; di avvertire la portata del linguaggio attuale nella comunicazione della Bibbia; sono state, infine, presentate alcune esperienze di incontro con la Bibbia.Il convegno si è aperto con la riflessione proposta da Monsignor Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto e presidente della Commissione Cei per la dottrina della fede, per l’annuncio e per la catechesi. Muovendo dal bisogno di una Rivelazione che rompe il silenzio del mondo e delle sue solitudini («l’attesa della Parola»), il teologo ha osservato come il Verbo rivelato sia la buona notizia per tutte le solitudini: è l’evento che ha inondato il silenzio del creato e ha aperto la possibilità della comunicazione trasformante con l’amore eterno. Poi ha evocato i frutti della Parola, concludendo il suo intervento con un invito a contemplare Maria, l’icona viva, la sintesi densa e concreta dell’esistenza abitata dal Verbo di Dio, la Vergine dell’ascolto, la Madre della ParolaMonsignor Rino Fisichella, rettore dell’Università lateranense, ha richiamato vari passi delle Lettere di San Paolo per delineare i tratti caratteristici della Parola: una Parola libera, per la quale si può anche soffrire, una Parola viva, che agisce e trasforma. Attraverso la costituzione «Dei Verbum», il relatore ha mostrato le conseguenze concrete di questa visione della Parola di Dio per la vita della Chiesa e per il suo rapporto con il mondo: la Parola narra, evoca, impegna. Il professor Lever , docente dell’Università Salesiana, ha proposto una riflessione del titolo «Dire la Parola di Dio in linguaggio umano: la comunicazione attuale», mettendo a confronto spezzoni di diverse opere cinematografiche di argomento biblico, visionate e commentati in sala. Monsignor Vincenzo Paglia, vescovo di Terni e presidente della commissione Cei per l’ecumenismo, ha evidenziato come la Bibbia sia un elemento fondamentale nel cammino verso l’unità dei cristiani. Il documento preparatorio per il prossimo Sinodo dei vescovi rileva con soddisfazione che «la Bibbia oggi è il maggior punto di incontro per la preghiera e il dialogo fra le chiese e le comunità ecclesiali. Si è presa coscienza che la fede che ci unisce e gli accenti diversi nell’interpretazione della stessa Parola sono un invito a riscoprire insieme le motivazioni che hanno creato la divisione. Rimane, tuttavia, la convinzione che i progressi fatti nel dialogo ecumenico con la Parola di Dio possono produrre altri effetti benefici». Molto intensa la riflessione di Enzo Bianchi, priore della comunità di Bose, sul tema «La parola di Dio oggi».Quello che stiamo vivendo è un momento molto significativo, caratterizzato dalla rinnovata urgenza di annuncio della Parola di Dio, che ha nella Bibbia un riferimento di sorgente assolutamente indispensabile e che, d’altra parte, richiede un incontro altrettanto indispensabile con la Bibbia nella vita e nella missione della Chiesa. Solo un’autentica comunione ecclesiale, fondata sulla Parola, renderà credibile la Parola stessa. L’augurio per il nuovo anno che ci attende è dunque che tutti i possiamo inserirci nella corrente sempre attuale del ministero della Parola attraverso l’esperienza viva della comunità ecclesiale.Silvia Mancini