Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Due vescovi con i giovani della Caritas.

Giovedì scorso i ragazzi del servizio civile della Caritas di Arezzo-Cortona-Sansepolcro e di Grosseto si sono ritrovati presso la comunità di Nomadelfia, fondata da don Zeno Saltini nel 1931 nei pressi di Grosseto. Ad accompagnarli, i loro pastori, monsignor Gualtiero Bassetti, vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro e monsignor Franco Agostinelli, vescovo di Grosseto. «Siamo molto contenti – ha affermato Alessandro Buti, vicedirettore della Caritas diocesana di Arezzo – che due vescovi abbiano mostrato la loro vicinanza a questi giovani impegnati tutti i giorni al servizio degli ultimi. Questo ci dà la carica e la forza per andare avanti sapendo che non siamo soli nel nostro cammino».Un luogo speciale quello dell’incontro dove «la fraternità è legge» e dove circa 350 persone vivono mettendo i loro beni in comune senza utilizzare denaro, nella disponibilità di accogliere figli in affido nelle loro «famiglie allargate». «Queste famiglie che accolgono al loro interno anche decine di figli abbandonati – ha detto monsignor Gualtiero Bassetti – ci mostrano quanto il nostro cuore possa essere grande. Spesso non ci rendiamo conto di questo. Non dobbiamo perciò aver paura, bisogna buttarsi, aprire il nostro cuore all’altro nell’accoglienza e nella fraternità». Fraternità sperimentata concretamente dai giovani visitatori accolti a pranzo nei «gruppi familiari» costituiti da 5 famiglie con i loro figli adottivi. Un pranzo semplice composto da pietanze prodotte direttamente all’interno della comunità dove l’agricoltura e l’allevamento sono le principali attività. Nomadelfia si espande infatti in circa 4 chilometri quadrati di macchia mediterranea, dove tra olivi, viti e ortaggi, vengono allevate mucche, maiali, galline e struzzi.«Spero – ha concluso monsignor Franco Agostinelli, vescovo di Grosseto – che sappiate far tesoro di quanto sperimentato qui affinchè tornati a casa possiate essere testimoni autentici di Cristo».Luca Primavera