Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Elisa, la suora che ha trovato Dio nella Caritas.

Nel 2004 quando si apprestava ad iniziare il servizio civile con la Caritas della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, all’interno della casa di riposo di Gargonza, Elisa non avrebbe mai creduto che la sua vita sarebbe cambiata così radicalmente. Quella studentessa di scienze della formazione che, come dice lei «non frequentava la Chiesa», non avrebbe mai immaginato potesse avvenire quanto accadrà il 20 settembre, quando emetterà i suoi primi voti religiosi nella fraternità francescana di Betania nelle mani del fondatore padre Pancrazio Gaudioso presso la casa madre di Terlizzi, vicino Bari. «Ero una ragazza che trascorreva il proprio tempo tra scuola, lavoro, famiglia ed amici», racconta Elisa, 26 anni, originaria di Monte San Savino, ma “adottata” dalla città di Arezzo. «Ero sempre in movimento, non mi fermavo mai a riflettere. La mia era una vita molto impegnata. Avevo tutto, ma in fondo al cuore sentivo un vuoto». Nel 2004, a 22 anni una scelta che, parafrasando l’ormai celebre slogan del servizio civile, le ha cambiato la vita. «Al secondo anno di scienze dell’educazione e della formazione, presso l’università di Arezzo, decisi di intraprendere una nuova avventura: il servizio civile volontario, ma non sapevo dove. Tra le varie proposte che avevo davanti scelsi quella della Caritas. Mi sentivo attratta, ma non capivo il motivo». Nella sede dove inizia a svolgere l’attività da civilista, gestita dalle suore della carità di santa Giovanna Antida Thouret, Elisa si sente da subito a casa. «Ricordo ancora i racconti di quei cari nonni che accudivo: le loro storie, i loro sacrifici mi trasmettevano la loro fede; mi parlavano di Dio, ed io ero affascinata. Come non dimenticare poi anche i tanti bei momenti formativi con gli altri volontari presso la Caritas di Arezzo: confronti, momenti conoscitivi, il mettersi in gioco, la preghiera, qualche ritiro insieme. Tante le uscite che non scorderò più: a Barbiana, con il nostro vescovo Gualtiero Bassetti, per approfondire la figura di don Milani; alla Pax Christi di don Tonino Bello per i tre ritiri spirituali». In quei mesi Elisa cresce, cambia profondamente, rimane segnata in modo indelebile. Matura dentro di lei qualcosa d’immenso che diviene evidente quando si trova, assieme agli altri civilisti, a La Verna. «Quel giorno ricevetti il dono della chiamata alla vita consacrata. Iniziò per me un vero e misterioso cambiamento interiore. Non sapevo dove il Signore mi avrebbe portata. Chiusi gli occhi e mi buttai. Oggi sono felice di essermi lanciata perché la storia con Gesù è quella che, senza saperlo, avevo sempre cercato e voluto».