Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Cari catechisti La lettera del vescovo per il mandato: San Paolo sia un esempio per tutti voi.

«Siamo chiamati a riscoprire il ruolo della parrocchia come comunità educante, luogo dell’accoglienza e dell’incontro». Inizia con queste parole la lettera che, monsignor Gualtiero Bassetti, vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, ha scritto a tutti i catechisti della diocesi in occasione dell’inizio del nuovo anno pastorale. «La parrocchia – spiega monsignor Bassetti – è quell’ambito vitale che, dopo aver generato alla fede i suoi figli mediante i sacramenti dell’Iniziazione, continua ad accoglierli anche quando, adolescenti e giovani, manifestano difficoltà a vivere la fede in una comunità». Monsignor Bassetti cita don Tonino Bello, il vescovo pugliese, che è stato anche presidente di Pax Christi, il movimento cattolico internazionale per la pace: «”Educatore – diceva monsignor Bello – è uno che, davanti a un pozzo, è incaricato di far affiorare l’acqua dalle viscere della terra”. Credo che anche voi carissimi catechisti – scrive monsignor Gualtiero Bassetti – di fronte ad un compito così impegnativo, proviate spesso lo sgomento di sentirvi sprovvisti di secchi, carrucole, brocche. Ecco, allora, che emerge l’esigenza fondamentale del vostro impegno nella formazione per acquisire, innanzitutto, gli strumenti culturali: la conoscenza dei processi di maturazione, lo studio della Parola di Dio, l’approfondimento del pensiero della Chiesa, l’accostamento sempre più consapevole e partecipato alla Liturgia, il rapporto tra fede e vita. Vi invito, per questo, a valorizzare le proposte dell’ufficio catechistico diocesano e dell’istituto superiore di scienze religiose, che si mettono volentieri al vostro servizio proprio per sostenervi nell’impegno formativo». C’è poi un altro aspetto che il vescovo richiama all’attenzione dei catechisti della diocesi: «È necessario assumere uno stile, che è quello dell’accompagnatore. L’icona di Emmaus – prosegue il vescovo – ci suggerisce di camminare accanto alle persone a noi affidate, rispettando i loro percorsi e tempi di incontro con il Signore. Occorre infine, una misura sovrabbondante di entusiasmo: solo una grande consuetudine con Gesù vi donerà quell’amore che può aiutare i piccoli e i giovani a voi affidati a formarsi una coscienza libera, evitando la superficialità ed il relativismo, per imparare gradualmente a maturare scelte coerenti». Monsignor Bassetti propone a tutti gli educatori una figura di riferimento: San Paolo. «Egli – ricorda il vescovo – non si è mai risparmiato, ma ha offerto la propria vita affinché gli uomini incontrassero Cristo, non si è fermato di fronte al rifiuto di culture estranee al messaggio evangelico, facendo della debolezza di un’apparente sconfitta, la propria forza, in Cristo. Paolo ha raggiunto l’uomo nelle sue reali situazioni di vita per portarlo a Dio; ecco, allora, il suo appello a tutti i cristiani, in particolare a coloro che sono chiamati ad evangelizzare: “Fatevi miei imitatori, come io lo sono di Cristo”». Infine monsignor Bassetti fissa un appuntamento con i catechisti diocesani: domenica 28 settembre, ad Arezzo, in duomo per la celebrazione del Mandato.Lorenzo Canali