Arezzo - Cortona - Sansepolcro

La scuola cattolica: un patrimonio per i nostri figli.

A volte la vita ci scorre davanti ai nostri occhi rapida e frenetica e sorvoliamo su alcuni dei suoi particolari, magari proprio su quelli importanti. Una donna che lavora, in casa o fuori, ha sempre i minuti contati e le 24 ore della giornata sono sempre poche. Ci alziamo la mattina, sempre per prime: prepariamo la colazione, alziamo i figli, rifacciamo i letti, ci prepariamo ad affrontare il nuovo giorno. E la sera, finite le incombenze domestiche, ritagliamo quel poco tempo che ci rimane per la famiglia, lasciando il resto al fine settimana. In cinque giorni su sette potremmo, sì e no, dedicare alla prole 18 ore (20, ad essere generose). E il resto? Il resto del loro tempo lo trascorrono con altre persone.Allora fermiamoci a riflettere quanto sia importante per loro, per noi, scegliere un ambiente idoneo, strutturato a loro misura, per farli crescere come vogliamo: nutriti dei sani princìpi che noi stessi trasmettiamo loro e che loro rinforzeranno, magari arricchendoli. In questo la scuola che frequentano assolve ad una funzione fondamentale. Io e mia figlia abbiamo avuto la fortuna di andare nella stessa scuola dell’infanzia ed oggi che inizia la grande avventura della scuola dell’obbligo, lei prova, come me qualche decennio fa , un po’ di nostalgia per quella grande famiglia che abbiamo lasciato. Perché alla scuola «Maria Immacolata» di Terontola ci si sente come a casa. Il clima che si respira è cordiale, sereno, il personale qualificato e operoso. Nel parco attrezzato, durante la bella stagione, i bambini giocano e si dilettano di giardinaggio.Ci mancherà la «castagnata» autunnale, momento di ritrovo domenicale con le famiglie nella montagna cortonese. E la recita di Natale, con il suo mercatino collaterale. Avremo forse nostalgia delle gite, ogni anno diverse ma ugualmente divertenti, delle serate culturali-formative in materia di pronto soccorso, religione, pedagogia, alimentazione. Come potremmo non ricordare la recita di fine anno scolastico in occasione della «Festa della famiglia », frutto della paziente istruzione delle insegnanti sotto la supervisione di suor Grazia. E per i bambini dell’ultimo anno la «patente della bicicletta », conseguita a settembre dopo un anno di lezioni di educazione stradale e l’esamino teorico-pratico sostenuto alla presenza di un esperto del settore. Di tutto ciò comunque conserveremo un ricordo bellissimo, ne sono sicura.Penso con affetto, ancora oggi, dopo trentacinque anni (la scuola è stata fondata più di mezzo secolo fa), alla mia insegnante: era una giovane suora piena di brio, sempre con il sorriso sulle labbra. Oggi è la madre superiora dell’ordine delle Figlie del Sacro Cuore, ma il suo carisma è immutato. Auguro a tutti coloro che lavorano in questa scuola di mantenere intatta la loro dedizione per i piccoli, l’attenzione con cui si prendono cura dei bambini, la serenità con cui accolgono le famiglie. E ai genitori attuali e futuri, la sorte di conoscere una scuola seria e ricca di stimoli, adatta alla formazione e alla crescita del loro bene più prezioso.Orietta Bartolini