Arezzo - Cortona - Sansepolcro

I pannelli solari in piazza Giotto: La parrocchia diventa ecologica.

La parrocchia del Sacro Cuore di Arezzo raccoglie i numerosi inviti lanciati dal Papa e dalla Conferenza episcopale italiana in materia di difesa del creato e investe nei pannelli fotovoltaici. Già nei messaggi per le tre Giornate della salvaguardia del creato si sollecitava ad un uso più corretto delle risorse e a scommettere sulle fonti energetiche alternative. È quello che ha il mente il Sacro Cuore affidandosi all’energia solare. Che poi l’investimento, a conti fatti, sia solo in tempo ed energie, tanto meglio, perché l’installazione dei pannelli sul tetto della chiesa avrà un impatto ridotto sulle spese della parrocchia, mentre si attende un grande beneficio dal punto di vista del risparmi del costi. È il parroco don Angelo Chiasserini ad introdurci in questo complicato settore: «Nulla di strano. In realtà, il consiglio parrocchiale ha deliberato l’installazione dei pannelli a seguito di un bel progetto presentato da Michele Isacchi, ex capo scout e nostro parrocchiano esperto del settore. Abbiamo immediatamente colto l’opportunità: daremo un segno concreto al rispetto dell’ambiente e al problema del surriscaldamento globale, oltre a risparmiare soldi che andranno destinati ad altre iniziative pastorali».In effetti la chiesa di piazza Giotto ha tantissimi locali, nei quali trovano accoglienza numerose classi di catechismo, gruppi giovani-anziani, la mensa Caritas, una sala per conferenze sempre ricca di appuntamenti grazie all’associazione culturale «Testa E Croce» e il gruppo scout Arezzo 2. Attività, persone e ambienti, che corrispondo a consumi elevati in termini di energia elettrica. «L’impianto ha una durata di 20 anni – dice don Angelo – e con i fondi europei verrà ripagato al 90 %. Alla parrocchia resta un mutuo di 15 anni di scarso impatto economico, facilmente assorbibile. Ma soprattutto, resta un patrimonio di nuove tecnologie i cui benefici si vedranno subito dalla prossima bolletta». Già, perché l’installazione dell’impianto è molto più veloce di quello che si pensi: in venti giorni al massimo tutto sarà pronto. I ponteggi sono stati allestiti e gli operai già lavorano sul tetto.E non sarà un caso, infine, vedere ancora operai sul tetto della chiesa di piazza Giotto anche nei prossimi mesi. Dovrebbero partire presto si augura il parroco, altri lavori, che riguarderanno le parti di cemento armato esposte agli agenti atmosferici. La chiesa ha bisogno di un intervento importante in questo senso, ormai non più rimandabile e il consiglio parrocchiale si è già espresso in senso positivo. Insomma tanti lavori in piazza Giotto, per una chiesa che ha costantemente bisogno di manutenzione, ma che allo stesso tempo è stata al passo con i tempi, se non anticipandoli. «Basti pensare – conclude don Angelo – che fummo i primi ad abbattere le barriere architettoniche, costruendo una rampa di accesso davvero bella e funzionale alla chiesa, oltre a consentire, con la stessa opera, l’accesso senza barriere al grande salone del sotto-chiesa».di Luca Salvadori