Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Prodotti Buitoni: commesse estere sempre più in bilico.

Mastrolia smentisce e rassicura. Ma i lavoratori e parte dei sindacati non si accontentano e minacciano lo sciopero. Intanto dalla fabbrica continuano a levarsi voci preoccupate e il confronto coinvolgerà anche le segreterie sindacali nazionali. Questa la situazione, tutta in divenire, che sta vivendo la Buitoni di Sansepolcro.Cgil e Cisl, ma non la Uil, nei giorni scorsi, hanno denunciato «l’inaccettabile inadempienza» degli impegni assunti dall’imprenditore campano a giugno ventilando lo sciopero, con il blocco del ciclo lungo. Un’ipotesi che avrebbe irrigidito la dirigenza Newlat che avrebbe chiesto di parlare unicamente con le segreterie nazionali dei sindacati. Situazione quasi inedita per la Buitoni.Da parte sua, il leader della Tmt aveva risposto alle indiscrezioni in merito a un rallentamento della produzione e alle ferie anticipate, spiegando che «se ad ottobre c’è stato un calo produttivo questo è stato motivato dalla necessità di gestire al meglio le scorte in un momento nel quale la domanda di pasta non è certo aumentata» e che le vacanze natalizie programmate a partire dal 20 dicembre «sono una normalità, guardando anche quello che fanno altre aziende». Riguardo ai rapporti con la Esselunga, conferma che negli scaffali della grande azienda di distribuzione non si troverà più la pasta Buitoni, anche se si tratta di un accordo precedente al suo arrivo a Sansepolcro, mentre saranno ancora presenti le fette biscottate e i crostini.In realtà le voci sui rapporti con le catene di distribuzione non sarebbero così tranquillizzanti: due aziende come la «Lidl», presente in tutta Europa e la «Bimbo», attiva sul mercato spagnolo, non avrebbero ancora rinnovato per il prossimo anno le ordinazioni di fette nel primo caso e di crostino tondo e di melba toast nel secondo. Una situazione che allarma i lavoratori anche perché le commesse delle due case di distribuzione garantisco gran parte del lavoro del forno della fabbrica biturgense.Riguardo poi agli investimenti sulla nuova catena produttiva del crostino, annunciati al momento dell’accordo con Nestlè, non ce ne sarebbe più traccia e lo stesso Mastrolia non ne ha fatto menzione durante l’intervista dei giorni scorsi. Sarà, invece, presto realizzato un ampliamento del magazzino e lo spostamento del centro di smistamento e distribuzione delle merci, che dovrebbe permettere di razionalizzare le spese, con l’eliminazione delle navette che al momento vengono utilizzate per trasportarvi i prodotti finiti. Ma è proprio da questo reparto che vengono rilanciate le preoccupazioni su una difficoltà nello smaltimento della produzione da parte della fabbrica biturgense: infatti, se in passato partivano da qui, alla volta dei grandi centri di distribuzione, una media di tredici o quattordici camion con i prodotti a marchio Buitoni, oggi si parla di una o due partenze giornaliere. C’è poi la questione dei posti di lavoro: a diversi interinali non sarebbe stato rinnovato il contratto, alcuni sono già senza lavoro, altri lo saranno a fine dicembre. Una realtà confermata anche dalle parole del sindaco Franco Polcri durante l’ultimo consiglio comunale. di Lorenzo Canali