Arezzo - Cortona - Sansepolcro

I lavori di missioni monasteri e disabili che parlano di Dio.

C’è un posto ad Arezzo dove cielo e terra entrano in contatto, dove la terra parla del cielo e il cielo si fa terra. Si tratta della mostra permanente di via Trasimeno 30, in zona Saione. Un luogo dove ad essere protagonisti sono i lavori di portatori di handicap, di missionari e di piccole comunità religiose, la cui vendita viene devoluta in beneficenza.Il progetto dal titolo «Tra cielo e terra» è nato alcuni mesi fa dall’idea di un gruppo di giovani, per promuovere l’artigianato della Chiesa aretina, proveniente sia da comunità religiose sia da centri per diversamente abili, sia da missioni, permettendo allo stesso tempo di offrire spazi lavorativi a persone in difficoltà, sostenere le comunità religiose più piccole, favorire l’impegno lavorativo dei disabili e promuovere progetti di missione.Proprio in questi giorni l’attività della mostra permanente è stata rilanciata, con l’orario di apertura programmato, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30. Tanti gli oggetti che possono essere acquistati anche in vista delle festività natalizie: dalle creme naturali delle suore cistercensi di Cortona agli oggetti provenienti dalle missioni di tutto il mondo, fino ai presepi prodotti a Gerusalemme. In vendita anche oggetti per il culto, oggetti da regalo in ceramica e in legno e bomboniere per ogni occasione.«Tutti i prodotti presenti nella mostra – spiegano gli organizzatori – sono innanzitutto frutto del lavoro di mani che ogni giorno sono unite nella lode a Dio e nell’intercessione per gli uomini, e animate dal desiderio di portare attraverso il lavoro un pezzo di cielo sulla terra. I prodotti che nascono dal lavoro dei disabili offrono, invece, una nuova dignità ed autonomia a persone che altrimenti dovrebbero dipendere in tutto da varie forme di assistenzialismo. Il ricavato della vendita degli oggetti esposti nella mostra, oltre ad offrire un possibilità lavorativa ad alcuni giovani in cerca di occupazione, viene devoluto per le missioni sparse per tutto il mondo. Il nome che abbiamo scelto “Tra cielo e terra” è stato pensato in relazione a come e dove nascono gli oggetti: prodotti: indicano il cielo e sono creati sulla terra, contribuiscono al sostentamento umano, ma ci parlano di Dio e provengono da spazi di preghiera e di servizio al prossimo».Tante le comunità provenienti da tutta la diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro che espongono i propri manufatti in via Trasimeno: dalle suore di Ganghereto alla comunità di San Lorenzo a Pomaio, dalle suore cistercensi di Cortona a quelle benedettine di Citerna, fino ad arrivare alle domenicane e alle camaldolesi di Pratovecchio, al centro «L’incontro» di Subbiano, alla struttura di Agazzi e al centro per diversamente abili «Le rose» di Sansepolcro. di Lorenzo Canali