Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Accademie pontificie, premio al poeta biturgense Piccini.

Uomini della Valtiberina che si fanno onore. Protagonista di questa storia è Daniele Piccini, persona conosciuta e stimata nell’intero comprensorio e ma anche fuori da questi luoghi dove è nato, cresciuto e dove sempre ritorna perché qui sono le sue radici. Il suo lustro è anche lustro per Sansepolcro e per tutta la Valtiberina tosco-umbra. Martedì 25 novembre, Piccini ha ricevuto a Roma, nella sede del Pontificio Consiglio della Cultura e delle Pontificie Accademie, il premio che viene attribuito a giovani studiosi, artisti o istituzioni che si siano distinti nella promozione dell’umanesimo cristiano. Il premio è stato assegnato a Piccini durante l’incontro solenne tra le Accademie Pontificie. Occasione è stata la XIII seduta pubblica delle Accademie che aveva come tema «Universalità della bellezza: estetica ed etica a confronto». Seduta organizzata dalla Pontificia Insigne Accademia di belle arti e lettere dei virtuosi al Pantheon.L’incontro è stato aperto dal vescovo Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura. Poi è stato letto il messaggio inviato dal Papa. Infine il cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato vaticano, ha consegnato il premio a Piccini che nel suo saluto ha voluto ringraziare il Papa, il cardinal Bertone e il vescovo Ravasi per il prestigioso riconoscimento conferitogli. Poi ha ricordato il mondo accademico, culturale e giornalistico con cui collabora.Il momento più toccante è stato quando Piccini ha detto: «Desidero, infine, dedicare questo riconoscimento al nome di mio padre Sergio». Piccini ha proposto come segno di gratitudine «un opuscoletto che riproduce la Madonna della Misericordia di Piero della Francesca (conservata nel Museo civico di Sansepolcro) accompagnata da un mio testo poetico inedito. Mi è parso che questo dittico rendesse il senso profondo del lavoro che ho tentato di compiere negli anni. Da una parte l’interrogazione della nostra storia artistica (per me soprattutto letteraria, ma non solo) perché tornasse a parlare: libera da incrostazioni e fraintendimenti, indagata nel suo specifico linguaggio. Dall’altra parte, ho sentito la necessità di dire io stesso, di inserirmi nel corso, nella corrente di una tradizione. Si tratta di un agone, il cui spirito ho appreso, come ho potuto, da un maestro generoso e sapiente come Mario Luzi, il poeta dell’essere e del sentimento creaturale».Nato a Città di Castello 36 anni fa, Piccini collabora con la cattedra di letteratura italiana dell’Università Cattolica di Brescia e con le testate «Avvenire», «Letture» e «Famiglia Cristiana». Fra le sue opere poetiche «Terra dei voti», «Canzoniere scritto solo per amore» e «Altra stagione». «Onorato del riconoscimento che valorizza ricerca e creatività»Daniele Piccini, quali sono state le emozioni per questo premio?«Mi sento onorato. Considero il premio come uno stimolo per continuare a lavorare. Mi piace sottolineare come le Accademie Pontificie abbiano voluto valorizzare con questo riconoscimento una ricerca di tipo storico-filologico e una vena creativo-poetica dando significato a questo complesso lavoro di ricerca che sento mio».Due parole sul segno che ha preparato per l’occasione.«Sono stato molto lieto di poter donare a coloro che mi premiano l’immagine della Madonna della Misericordia che è una immagine artistica e di devozione, accompagnata da una mia poesia inedita. È stato un modo per portare anche un pò di Sansepolcro in questa cerimonia».di Alessandro Boncompagni