Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Famiglie: è emergenza casa. A Cortona patto Cet-Regione.

Tra le molteplici emergenze disegnate nell’attuale scenario internazionale e provocate da una profonda crisi del sistema finanziario è nella massima evidenza quella abitativa. Le famiglie, sotto la falcidia dei costi sempre in aumento, si sentono indifese ed esposte a tutte le intemperie di una situazione economica insostenibile. Aumentano le tariffe dell’elettricità e del gas, aumentano gasolio o e benzina, aumenta il pane insieme a tanti altri generi di prima necessità, diventa impossibile pagare la rata del mutuo contratto in anni passati. Insomma in bilanci non quadrano più. Al capezzale della famiglia malata ed economicamente stremata si alternano medici e specialisti con le ricette più diverse, ma il disagio rimane e la situazione diventa sempre più grave. A tante famiglie in difficoltà non bastano ormai più le promesse elettorali o i pannicelli caldi. Occorrono interventi decisi ed efficaci e di immediata attuazione. La questione della casa e l’attuazione di politiche adeguate a favore delle famiglie meno abbienti rappresenta uno degli snodi cruciali del futuro sviluppo economico.Nella congerie di ipotesi e di interventi prontamente conclamati e tardi a realizzarsi, si inserisce un progetto concordato fra la Regione Toscana e la Conferenza episcopale che potrebbe sanare in parte la situazione, specialmente se servisse di esempio e di stimolo in circostanze analoghe. L’intervento, fondato su una delibera della giunta regionale su proposta dell’assessore alla casa Eugenio Baronti, dà concreta attuazione ad un precedente protocollo d’intesa siglato dal presidente della Regione Claudio Martelli e dal cardinale Ennio Antonelli. Il provvedimento autorizza infatti finanziamenti per oltre quattro milioni di euro per realizzare abitazioni da concedere in affitto a famiglie in condizioni difficili a «canone regolato». In forza di questa delibera potranno essere realizzati centosedici alloggi in alcuni centri della Toscana, fra cui il territorio di Arezzo e Cortona. Qual è stato l’iter che ha portato a queste misure straordinarie che, pur non risolvendo del tutto il problema, aprono tuttavia una nuova prospettiva a tante famiglie disagiate? La Conferenza episcopale toscana ha trasmesso alla Regione un elenco di immobili di proprietà di enti ecclesiastici, attualmente fatiscenti, ma che possono essere recuperati ed adibiti ad alloggi; ugualmente ha trasmesso un elenco di aree dove è possibile la costruzione di nuove unità abitative. È noto che parrocchie ed altri enti ecclesiastici hanno la proprietà di abitazioni e di aree fabbricative, ma non sempre hanno le possibilità finanziarie per interventi di recupero. Per cui troppe volte siamo costretti a constatare con dispiacere che, con tanta fame di case, le nostre strutture rimangono inutilizzate e vanno verso il disfacimento totale. Il progetto concordato tra Regione Toscana e Conferenza episcopale un contributo in conto capitale da parte della Regione, pari al 35% del costo totale dell’intervento di recupero, se l’alloggio verrà concesso in affitto «a canone regolato» per un periodo non inferiore a 25 anni; il contributo salirà al 45% se l’edificio verrà destinato in maniera permanente all’affitto «a canone regolato». A Cortona sono cinque gli interventi previsti all’interno di questo progetto, per un totale di undici appartamenti, e riguardano la ristrutturazione di edifici di proprietà ecclesiastica esistenti a Riccio, a Ronzano, a Fossa del Lupo, a Sant’Andrea di Sorbello e a Fasciano. «In una fase come questa», sostiene l’assessore Baronti, «la priorità fondamentale è quella di avere abitazioni da destinare in affitto a condizioni sostenibili. Il canone calmierato, o canone sociale, sarà dunque il punto forza dei prossimi interventi per la casa che la Regione Toscana attiverà iniziando dal 2009». Istituzioni pubbliche e Chiesa: scommessa vincente? Lo speriamo.di Benito Chiarabolli