Qualche tempo fa riprendendo un celebre spot di un altrettanto celebre marchio sportivo avevano confezionato un video promozionale della propria formazione nel quale, grazie alla magie del montaggio, si ritrovavano a palleggiare con campioni del calibro di Zidane, Beckham e Raul. Oggi, invece, stupiscono per la loro solidarietà. Sono i giocatori del Banco Latino, una delle tante formazioni tiberine di calcio amatoriale che militano nei campionati Uisp. Da qualche anno la squadra biturgense, tra una partita, qualche allenamento e molta goliardia, ha deciso di sostenere i progetti di adozione a distanza in Ecuador, promessi da Ucodep, l’organizzazione non governativa di Arezzo legata all’impegno nella cooperazione internazionale che, assieme alle popolazioni e alle associazioni dei Paesi del Sud del mondo, che realizza progetti finalizzati a superare le condizioni di miseria e di conflitto.«Ogni anno, al termine della stagione – spiegano gli sportivi amatoriali del Banco Latino – organizziamo una cena chiamata “Banco day” il cui ricavato è destinato completamente a finanziare il progetto equadoregno di adozioni a distanza di Ucodep. I fondi raccolti vengono utilizzati per costruire orti nelle scuole e per combattere la malnutrizione grazie alla produzione di ortaggi e verdure fresche. Vengono inoltre impiegati nella realizzazione di cisterne per l’acqua potabile, per migliorare le strutture scolastiche e dotarle di banchi, materiale di primo soccorso e piccole attrezzature sportive e infine anche per fornire materiale didattico: dai quaderni alle penne, fino a libri e lavagne». Insomma, il modo migliore per coniugare la passione sportiva e l’aiuto agli ultimi. Un esempio che può essere seguito da chiunque volesse facendo pervenire il proprio contributo tramite il conto corrente postale 14301527 intestato a Ucodep – Via Madonna del Prato, 42 – 52100 Arezzo, oppure, tramite bonifico bancario presso Banca Etica, nel conto corrente 102000, intestato a Ucodep, Abi 05018, Cab 12100 Iban IT03Y0501802800000000102000. Una delle tante storie del grande movimento che esiste attorno al calcio amatoriale in Valtiberina e dei frutti che da questo scaturiscono.Una realtà che proprio in riva al Tevere conosce un fermento da elogiare. «È un legame storico quello che lega questa terra al calcio amatoriale – spiega Andrea Laurenzi, ex giocatore e oggi dirigente del Gragnano – Quando ho iniziato, tutto era molto diverso. Non c’erano gli spogliatoi, né ci allenavamo con continuità. Oggi da questo punto di vista le cose sono migliorate e la qualità soprattutto in Valtiberina si è molto alzata. Qual è la differenza tra noi e le squadre Figc? Che noi facciamo tutto questo esclusivamente per divertimento, senza ricevere nemmeno un euro». Nel caso del Gragnano poi – la formazione della frazione a nord di Sansepolcro – si vive una passione del tutto particolare. La squadra è il riferimento attorno alla quale il paesino si stringe, soprattutto a fine stagione quando si riuniscono tifosi e non in una classica festa popolana dal sapore tradizionale. Passione, divertimento e amicizia: queste le parole d’ordine di un mondo che ama ancora correre semplicemente dietro a un pallone.di Lorenzo Canali