Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Giornata del malato venerdì l’incontro dai frati Cappuccini.

Sono ormai diciassette anni che l’11 febbraio, memoria liturgica della Beata Maria Vergine di Lourdes, viene celebrata la Giornata mondiale del malato. Un momento per fermarsi e riflettere sul significato della sofferenza, per pregare e stare vicini a chi è malato, per organizzare iniziative di servizio e sensibilizzazione.Nella nostra diocesi la Giornata sarà celebrata venerdì 20 febbraio, a partire dalle ore 18.30, presso la comunità dei Frati minori Cappuccini di Arezzo. «Abbiamo voluto coinvolgere tutte le realtà che operano nell’assistenza socio-sanitaria e di cura alla persona di ispirazione cattolica della nostra diocesi – dice il dottor Marco Rossi, presidente provinciale dell’Associazione medici cattolici -. L’intento è quello di creare un momento di incontro, confronto e ascolto che ha il suo punto di partenza nella preghiera». È lunghissima la lista delle associazioni e delle realtà ecclesiali che hanno dato vita all’iniziativa, a dimostrazione della sensibilità della nostra comunità a queste tematiche.L’incontro intitolato «Educare alla vita, educare alla vita» è promosso da comunità «Il cenacolo francescano», Caritas diocesana, Associazione medici cattolici, Associazione volontari ospedalieri, movimento dei Focolari, Centro di aiuto alla vita, Misericordia di Arezzo, Terzo ordine francescano di Saione, associazione «Il Casolino» e Unitalsi. L’incontro prenderà il via con un momento di adorazione e proseguirà alle ore 19 con la S.Messa presieduta da tutti gli assistenti diocesani delle realtà coinvolte. A seguire, un membro dell’Unitalsi e uno del Casolino porteranno le loro testimonianze ed esperienze di vita a contatto con la sofferenza e la malattia. «Ognuna delle realtà coinvolte, sebbene operi in uno spirito di servizio alla persona e di promozione umana, ha una sua specificità che può diventare motivo di maturazione e di crescita reciproca. Oggi è sempre più necessario riflettere, incontrarsi e pregare insieme per essere testimoni nelle attività di tutti i giorni. Solo così potremo lavorare per una società che permetta a tutti di accedere in egual modo ai servizi sanitari e difendere la vita dal suo concepimento alla conclusione naturale».Luca Primavera